Il Comune di Palermo dovrà affrontare una spesa di almeno otto milioni di euro per lo spostamento dei sottoservizi necessari alla realizzazione delle nuove linee del tram. Questo a seguito di una sentenza del Cga che ha accolto il ricorso di Terna, società che gestisce le reti di energia elettrica, contro una decisione del Tar. La cifra potrebbe aumentare considerando che il progetto del tram è stato giudicato “carente e insufficiente” da Anac, che ha evidenziato la mancanza di un adeguato censimento dei sottoservizi e degli interventi necessari per risolvere le interferenze con le reti esistenti. La questione ha creato uno scontro tra il Comune e Terna, con la società che ha invocato l’articolo 27 del Codice degli appalti, secondo cui le spese per la risoluzione delle interferenze con l’opera devono essere a carico del soggetto aggiudicatore, in questo caso il Comune. Il braccio di ferro si è concluso con una convenzione rimandata per la definizione dei costi da pagare. Terna ha quindi presentato ricorso al Cga, che ha stabilito che il Comune dovrà convocare una nuova conferenza per individuare i costi e gli interventi preliminari, mettendo così il Comune in corsa contro il tempo per non bloccare l’appalto già assegnato.
Tram di Palermo, grana da otto milioni per il Comune: la sentenza del Cga
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