Protesta viticoltori a Marsala per calo produzione
Protesta pacifica dei viticoltori siciliani
Un sit in permanente di camion e trattori, a partire da lunedì prossimo, verrà attuato davanti ad una delle chiese della periferia di Marsala (quella delle contrade Terrenove-Bambina) per sollecitare il governo regionale a varare misure in aiuto dei viticoltori siciliani, e del Trapanese in particolare, che nell’ultima vendemmia hanno sofferto un calo di produzione di circa il 40% a causa della peronospora e di avverse condizioni climatiche. In Sicilia sono stati stimati danni per 351 milioni di euro. Ottanta milioni i danni in provincia di Trapani.
Le organizzazioni coinvolte
Ad organizzare la protesta pacifica è stata l’associazione «I Guardiani del Territorio» di Marsala (circa 200 agricoltori associati), insieme a Confagricoltura, Copagri, Federagri, Acliterra e movimento «Terra è vita». I motivi dell’iniziativa sono stati spiegati da Davide Piccione, portavoce de «I Guardiani del Territorio» (oltre che coordinatore locale di Libera), nei locali del circolo «Risveglio» di Terrenove-Bambina.
La richiesta di aiuti
«C’è una legge regionale del 2004 – ha detto – che prevede indennizzi agli agricoltori fino all’80% delle perdite quando il calo di produzione è di almeno il 30%. E quest’anno siamo nella media del 40%. A fronte dei 351 milioni di danni stimati, abbiamo proposto un emendamento che prevede aiuti per 100 milioni, ma la terza commissione Ars ha messo in bilancio solo 30 milioni, per altro senza copertura finanziaria».
Le conseguenze dell’assenza di aiuti
«Occorrono misure per garantire ai viticoltori di proseguire nella loro attività. Molti – ha continuato Piccione – avranno serie difficoltà anche solo per mantenere le loro famiglie. Ma il problema riguarda anche l’intera economia locale. Se in provincia di Trapani vengono meno 80 milioni di euro, soffriranno anche diversi altri settori (se il contadino non potrà comprare, i commercianti non venderanno, ndr). La Regione ha passato la palla al ministero dell’Agricoltura, ma da quest’ultimo ci sentiamo presi in giro, perché ha messo in bilancio appena 7 milioni. E per di più con un vizio procedurale che rischia di far saltare il finanziamento. Sullo stato di crisi abbiamo fatto firmare un documento a tutti i sindaci della provincia di Trapani, ma il governo regionale non ne ha tenuto conto».
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