Bimbo adottato in lotta tra famiglie, domande bipartisan
Il caso del piccolo Miele, il bambino abbandonato a Ragusa nel 2020 e ora destinato a tornare dalla famiglia biologica, ha suscitato l’interesse e l’indignazione di molti. La storia di questo piccolo ha fatto scalpore e ha portato al dibattito politico con l’approdo in Parlamento di due interpellanze, una della maggioranza e una dell’opposizione, che chiedono di fare luce su questo delicato caso.
La prima interpellanza, firmata dai deputati di maggioranza, solleva la questione dell’operato degli uffici giudiziari coinvolti e degli uffici dell’anagrafe che hanno consentito il riconoscimento della madre biologica. Si evidenzia come la Corte di appello di Catania abbia revocato l’adottabilità del bambino con un provvedimento violativo di legge, in quanto il piccolo era in affidamento preadottivo. Inoltre, si sottolinea che i genitori affidatari non sono stati informati del procedimento, violando così la legge del 1983. Il padre naturale è stato condannato per abbandono di minorenne, mentre la madre è ancora sotto processo. Il tribunale per i minorenni di Catania ha disposto la ‘restituzione del minore’ alla madre con l’intervento della forza pubblica.
L’interpellanza del Pd, invece, suggerisce la costituzione di un osservatorio sullo stato di attuazione della disciplina dei procedimenti di collocamento extra-familiare del minore, al fine di porre in atto nuove iniziative legislative per una maggiore tutela dell’interesse superiore del minore.
Il caso del piccolo Miele ha suscitato un forte coinvolgimento emotivo da parte di molte persone, tanto che una petizione su Change.org ha raccolto oltre 38mila firme a favore della permanenza del bambino nella famiglia affidataria. La storia di Miele ha origini drammatiche, quando nel novembre 2020 venne trovato nella spazzatura appena nato, con il cordone ombelicale ancora attaccato. Il piccolo venne affidato a una famiglia della provincia di Siracusa con un decreto di ‘pre-adozione’ del tribunale di Catania. Tuttavia, la madre biologica ha sempre sostenuto di non volerlo far adottare e ha fatto ricorso per riavere il bambino con sé.
Questo caso mette in evidenza la delicatezza e la complessità delle questioni legate all’affidamento e all’adozione dei minori, e solleva il dibattito sulla necessità di tutelare sempre e comunque l’interesse superiore del minore. Il destino di Miele è un tema che coinvolge non solo le istituzioni, ma la società nel suo insieme, che deve guardare sempre al benessere e alla protezione dei più piccoli.
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