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Addio autonomia scolastica per 11 scuole a Siracusa

Scuola, riorganizzazione e disagi per studenti e famiglie: le parole dei sindaci di Siracusa e Noto

La riorganizzazione del sistema scolastico nella provincia di Siracusa sta generando preoccupazione e disagi per studenti e famiglie, ma anche indignazione da parte dei sindaci. La decisione di accorpare istituti e scuole sta suscitando reazioni forti da parte delle amministrazioni locali, che denunciano la mancanza di ascolto e la scarsa considerazione delle esigenze del territorio.

Il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, si è espresso con amarezza riguardo alle decisioni prese dalla Conferenza regionale sull’organizzazione scolastica. Secondo il sindaco, le scelte compiute vanno oltre le peggiori previsioni e si opporrà in ogni sede a tali decisioni. In particolare, il destino degli istituti Martoglio e Insolera, così come la scomparsa della scuola Chindemi e dell’Archimede, sono state definite sconcertanti.

Il sindaco ha inoltre criticato il Tavolo regionale sul dimensionamento scolastico, accusandolo di applicare pedissecamente le indicazioni del governo nazionale con l’obiettivo prioritario di realizzare risparmi tagliando le dirigenze didattiche. Questo approccio, a suo dire, ignora completamente le esigenze degli alunni e delle famiglie, dimostrando una mancanza di attenzione verso il reale contesto in cui gli studenti vivono e crescono.

Anche il sindaco di Noto, Corrado Figura, ha manifestato la sua opposizione alla decisione regionale di accorpamento dell’Istituto Comprensivo Aurispa. Ha annunciato l’intenzione di presentare un ricorso contro questa decisione, al fine di tutelare l’istituto e proteggere gli interessi degli studenti e delle loro famiglie.

Le reazioni dei sindaci di Siracusa e Noto mettono in luce il profondo disagio causato dalla riorganizzazione scolastica, evidenziando la mancanza di ascolto e considerazione delle esigenze del territorio. Le soluzioni alternative proposte dalle amministrazioni locali, dettate dal buon senso e rispettose dell’interesse primario della formazione dei giovani, sono state ignorate, generando un clima di scontro e frustrazione.

In conclusione, questa riorganizzazione scolastica suscita grande preoccupazione tra i cittadini e le amministrazioni locali, che si battono per difendere il diritto di accesso a un’istruzione di qualità, rispettosa delle specificità territoriali e delle esigenze degli studenti e delle loro famiglie.

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