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Proteste agricoltori da chat – Il Post

**Crisi agricola in Italia: proteste e movimenti spontanei**

**La chat su WhatsApp**

Il 10 gennaio Andrea Papa e Salvatore Fais, due imprenditori agricoli con aziende rispettivamente in provincia di Siena e Piombino, hanno dato vita a una chat su WhatsApp insieme ad altri amici agricoltori. L’obiettivo era discutere dei problemi del settore agricolo, come le politiche governative, i costi di produzione e la remuneratività del lavoro.

**Espansione in tutta Italia**

La chat ha superato rapidamente il numero massimo di partecipanti, raggiungendo 1.024 membri, la maggior parte dei quali imprenditori agricoli con estensioni di terra e numerose stalle. La discussione verteva principalmente sulla non remuneratività del lavoro e sulla discrepanza tra i prezzi di vendita dei prodotti e i costi di produzione. La chat è diventata così grande che è stata necessaria la sua chiusura, ma è stata la scintilla che ha dato vita a numerosi gruppi simili in tutta Italia.

**Diverse realtà in protesta**

In poco tempo, gruppi come “Rivolta agricola Lombardia” e “Riscatto Agricolo” hanno raccolto migliaia di adesioni in varie regioni, diventando i principali promotori delle proteste degli agricoltori, specialmente nel centro e nel nord Italia. Allo stesso tempo, il “comitato Agricoltori traditi” si è organizzato nel sud, organizzando proteste contro le politiche agricole europee e italiane.

**Critiche e richieste**

Le proteste si sono concentrate su varie richieste, come una differenziazione dei prezzi pagati ai produttori e quelli imposti dalla grande distribuzione, l’obbligo di utilizzare materie prime italiane per i prodotti “made in Italy” e l’uso di cibi italiani nelle mense scolastiche e ospedaliere. Le proteste hanno anche toccato questioni locali, come la gestione della fauna selvatica e i tagli agli animali da allevamento.

**Tensioni e divisioni**

Le proteste hanno portato ad alcune divisioni all’interno del movimento degli agricoltori. Alcuni gruppi hanno incontrato il ministro dell’Agricoltura per discutere le proprie richieste, suscitando critiche da parte di altri movimenti che li hanno accusati di agire per interessi personali. Questo ha evidenziato la natura spontanea e, in parte, disorganizzata delle proteste.

**Le proteste a Roma**

Le proteste culmineranno con un raduno a Roma, con agricoltori provenienti da diverse regioni che esprimeranno le loro preoccupazioni e richieste. In particolare, il gruppo “Riscatto Agricolo” ha già bloccato l’ingresso di Fieragricola a Verona e si è radunato a Roma per avanzare le proprie istanze.

**Riflessioni finali**

Le proteste degli agricoltori in Italia stanno mettendo in luce le molteplici difficoltà che il settore agricolo sta affrontando. La diversità di movimenti e richieste sottolinea la complessità delle problematiche che coinvolgono gli imprenditori agricoli, e la necessità di un dibattito aperto e costruttivo per affrontare tali sfide.

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