Stupro 13enne a Catania: 3 indagati in carcere
Restano in carcere tre maggiorenni e agli arresti domiciliari un quarto indagato
Il Tribunale di Catania ha emesso una decisione confermando la detenzione in carcere di tre dei maggiorenni coinvolti nello stupro di gruppo di una tredicenne avvenuto nei bagni pubblici di Villa Bellini. La vittima, di appena 13 anni, era stata violentata davanti al suo fidanzato 17enne.
Il quarto indagato, invece, è stato messo agli arresti domiciliari con l’obbligo di utilizzare un braccialetto elettronico. La richiesta di questo provvedimento è stata avanzata dal procuratore aggiunto Sebastiano Ardita e dalla sostituta Anna Trinchillo. Con queste ultime misure, sono ora sei le persone coinvolte nello stupro custodite in carcere, e il gip per i minorenni ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare per altri tre.
La terribile testimonianza della vittima
La giovane vittima ha avuto il coraggio di riconoscere tre dei fermati, tra cui i due stupratori minorenni. Gli altri sono stati identificati dal fidanzato e da un membro del branco che si è confidato con un’operatrice della struttura di accoglienza, che successivamente ha informato le autorità competenti.
La vittima ha ricostruito le terribili fasi dell’aggressione, raccontando di aver supplicato i suoi aguzzini di non fargli del male e di lasciarla andare. Ha descritto come due dei giovani l’abbiano violentata mentre gli altri tenevano fermo il fidanzato. La testimonianza è stata resa ancora più drammatica dal fatto che la vittima ha riconosciuto i due minori colpevoli di fronte a un vetro oscurato, mentre sulle identità dei restanti cinque non ha potuto fornire informazioni certe. Tuttavia, il suo fidanzato e uno dei fermati hanno fornito ulteriori indicazioni.
La gravità di questo crimine ha suscitato indignazione e sgomento nell’opinione pubblica, e la decisione della magistratura di confermare la custodia cautelare per i responsabili è stata accolta con favore. L’uso del braccialetto elettronico per il quarto indagato testimonia la severità delle misure adottate dalle autorità giudiziarie in risposta a un crimine così orribile. Questo caso pone l’accento sull’importanza di garantire la protezione delle vittime e di assicurare giustizia per coloro che subiscono violenze sessuali.
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