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Ruoli e potere delle donne di mafia: madrine, manager e supplenti.

Le donne si sono emancipate anche nella criminalità organizzata, assumendo ruoli di potere e gestendo le attività criminose. Una delle prime donne coinvolte è stata Maria Filippa Messina, moglie di un boss di Calatabiano, che è stata condannata per progettare una strage tra clan rivali. Attualmente, le donne sono coinvolte nello spaccio di droga e nella gestione di denaro e patrimoni. Possono anche essere coinvolte in azioni violente per rappresentare l’influenza di coloro che sono dietro le sbarre. Ad esempio, nel caso di un pestaggio e una sparatoria in un autonoleggio, le compagne di importanti membri della mafia erano presenti sul luogo. In alcuni casi, le donne sono parenti di importanti boss mafiosi, come nel caso di Salvatore Musumeci, figlio di una sorella del boss ergastolano Maurizio. Altre donne coinvolte nella criminalità organizzata includono Rosa Morace, moglie di un capomafia, e Maria Crocifissa Ravasco, arrestata insieme al marito per traffico di droga. Alcuni di questi uomini sono diventati collaboratori di giustizia, aprendo nuove prospettive investigative sul ruolo delle donne nella mafia.


Madrine, manager e supplenti: i ruoli delle “donne di mafia”

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