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Protesta agenti Ucciardone: “Al limite sfruttamento”

Tutele e misure di prevenzione per gli agenti penitenziari

Condizioni di lavoro al limite dello sfruttamento

Il carcere dell’Ucciardone è al centro di polemiche e preoccupazioni riguardo alle condizioni di lavoro degli agenti penitenziari. Secondo quanto riportato dai sindacati, il personale è sottoposto a un livello di stress e di sforzo lavorativo che rasenta lo sfruttamento.

Allarme del Cnpp

Il Cnpp ha lanciato un allarme e chiesto accertamenti all’Asp e all’ispettorato del lavoro per valutare a fondo le condizioni in cui gli agenti penitenziari devono svolgere il loro lavoro.

Appello per migliori condizioni di lavoro

Il segretario regionale del Cnpp, Maurizio Mezzatesta, ha sottolineato la necessità di tutele e misure di prevenzione per il personale di polizia penitenziaria. Ha evidenziato la cronica carenza di personale e la struttura obsoleta, che stanno mettendo a rischio i diritti soggettivi e il tempo da dedicare alle famiglie degli agenti penitenziari.

Vecchie problematiche ancora irrisolte

Mezzatesta ha denunciato la mancanza di una risoluzione per le vecchie problematiche, come la carenza di personale e gli accorpamenti e prolungamenti dei turni di servizio. Inoltre, ha evidenziato la decadenza della struttura del carcere, non adeguata ai tempi moderni e non rispettosa delle condizioni di lavoro del personale penitenziario.

In conclusione, emerge una situazione critica per gli agenti penitenziari del carcere dell’Ucciardone, con condizioni di lavoro che vanno al di là dei limiti accettabili. È necessario un intervento urgente per garantire tutele, misure di prevenzione e migliori condizioni lavorative per il personale penitenziario. Sono in gioco non solo i diritti dei lavoratori, ma anche la sicurezza e il corretto funzionamento del sistema penitenziario.

– Tutele
– Misure di prevenzione
– Sfruttamento del lavoro


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