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Porto: bando della discordia, bipartisan contro project financing

Bando per i prossimi 25 anni di gestione dei servizi del porto di Catania e Augusta: un rapporto complicato

Il rapporto tra il capoluogo etneo e il suo mare è sempre stato complesso, ma ora si trova al centro di un dibattito acceso in Consiglio comunale a Palazzo degli Elefanti. L’argomento è un bando per la gestione dei servizi del porto di Catania e di Augusta, insieme alla costruzione della nuova stazione marittima e del nuovo terminal crociere. Si tratta di un investimento massiccio di 317 milioni di euro, promosso da un raggruppamento di imprese di Palermo.

L’attenzione è massima in quanto la clausola sociale del capitolato d’appalto prevede premialità per i dipendenti dei servizi, ma non impone l’obbligo di transitare da appalti vecchi al nuovo. Questa situazione ha portato alla presentazione di una mozione, promossa da Serena Spoto del Movimento per l’autonomia, che chiede la sospensione della gara d’appalto o, in subordine, la proroga dei termini di partecipazione.

Il dibattito in aula ha coinvolto diversi consiglieri, tra cui Graziano Bonaccorsi del Movimento 5 Stelle, Orazio Grasso del Mpa, e altri esponenti di partiti politici. Alcuni hanno espresso preoccupazione riguardo ai profili antià di una maggiore trasparenza e l’opportunità di consentire la partecipazione delle aziende locali.

La risposta del presidente dell’Autorità di Sistema Portuale della Sicilia Orientale, Francesco Di Sarcina, ha messo in luce le prospettive di lavoro offerte dalle attività gestionali del porto, sottolineando le opportunità per le aziende locali di beneficiare di subà del bando.

In particolare, l’astensione di Giuseppe Gelsomino, consigliere comunale di Prima l’Italia, insieme al voto contrario di alcuni esponenti del partito, ha contribuito a frammentare la posizione della maggioranza. Al termine del voto, l’ordine che ha regnato in aula si è interrotto, dando inizio a una serie di mormorii. La discussione sul porto di Catania e sugli sviluppi del bando continuerà sicuramente a essere oggetto di dibattito anche al di fuori di Palazzo degli Elefanti, coinvolgendo la comunità locale.

In conclusione, il rapporto di Catania con il suo mare continua a essere fonte di controversie e dibattiti accesi in ambito politico, con importanti ripercussioni sul futuro della città e delle sue attività portuali. Resta da vedere come questo complesso rapporto si evolverà nei prossimi anni e quali saranno le conseguenze sullo sviluppo economico e occupazionale della zona.

– 25 anni
– Gestione dei servizi del porto di Catania e di Augusta
– 317 milioni di euro


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