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Palermo rinuncia a intitolare il parco urbano a Ninni Cassarà per volontà dei familiari

La richiesta della famiglia Cassarà

Dopo anni di degrado, abbandono ed inerzia, la famiglia del commissario Cassarà chiede di far rimuovere la targa con il suo nome all’ingresso del parco a lui intitolato e chiuso da 10 anni dopo che ne è stata accertata la presenza di amianto nel sottosuolo.

La protesta del consigliere Amella

«Ma adesso sembra profilarsi l’assurda prospettiva dell’abbandono definitivo di questo spazio, che rappresenterebbe l’unico polmone verde ed il solo luogo di socializzazione della IV circoscrizione– commenta il consigliere del M5S a Palazzo delle Aquile, Concetta Amella -. E questo dopo ripetute richieste da parte di comitati di cittadini, associazioni e, in particolare, dopo essere giunti al piano della caratterizzazione dell’area, passaggio indispensabile per procedere con le eventuali operazioni di bonifica. Dopo anni di battaglie non intendiamo arrenderci, accettando che si possa porre la pietra tombale su questo parco che, tra l’altro, include anche il sito archeologico della Fossa della Garofala».

L’interrogazione al sindaco

Per questo il M5Stelle ha presentato una interrogazione al sindaco, Roberto Lagalla, «per verificare le reali intenzioni dell’attuale amministrazione rispetto al futuro di quest’area, che va restituita ai cittadini indipendentemente dal nome che le verrà dato».

– Parco a lui intitolato
– Rischio di abbandono
– Amianto nel sottosuolo


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