Il boss della mafia Matteo Messina Denaro è stato interrogato dai pm di Palermo a luglio e ha parlato dei documenti falsi usati durante la sua latitanza, attribuendoli a un falsario romano anziché ai suoi favoreggiatori trapanesi. Ha anche espresso disprezzo verso le nuove leve di Cosa Nostra e ha dichiarato che il suo mondo è stato trasformato in modo indecente. L’interrogatorio è stato depositato ieri, poco prima della morte del capomafia due mesi dopo.
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