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Mafia: collaboratore di giustizia rivela 13 omicidi, 7 arresti nel clan Barcellonesi

Sette arrestati per omicidi aggravati dal metodo mafioso a Barcellona Pozzo di Gotto

Un’operazione dei Carabinieri del ROS

I carabinieri del Ros, con il supporto del comando provinciale carabinieri di Messina e del 12simo nucleo elicotteri carabinieri di Catania, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare, firmata dal gip, nei confronti di sette persone indagate per diversi omicidi aggravati dal metodo mafioso, fatti per agevolare le attività dell’associazione mafiosa del clan dei Barcellonesi, che gestiva gli affari criminali a Barcellona Pozzo di Gotto e sulla fascia tirrenica della provincia di Messina.

Le indagini e i nomi degli indagati

Il provvedimento scaturisce dalle indagini avviate nel gennaio 2023 dai carabinieri del Ros (raggruppamento operativo speciale) su delega della Dda (direzione distrettuale antimafia) su 10 tra omicidi, lupare bianche, intimidazioni e tentativi di omicidio. Secondo l’accusa, gli indagati, alcuni dei quali già condannati con sentenza definitiva per essere capi e promotori del clan mafioso dei Barcellonesi, avrebbero preso parte, in qualità di mandanti o esecutori materiali, a omicidi nell’ambito della guerra di mafia degli anni Novanta in provincia di Messina.

I nomi degli indagati di primissimo piano

I nomi degli indagati sono di primissimo piano nelle gerarchie mafiose che hanno governato Cosa nostra barcellonese, basti pensare che ci sono quelli di Giuseppe Gullotti, per molto tempo ritenuto al vertice del gruppo, e Salvatore «Sam» Di Salvo, designato poi come suo successore. Accanto a loro i nomi di Nicola Cannone e Stefano «Stefanino» Genovese.

I collaboratori di giustizia e i tredici omicidi

Le indagini si sono avvalse delle recenti dichiarazioni del collaboratore di giustizia Salvatore Micale, appartenente al clan dei Barcellonesi, e – dicono i carabinieri – hanno permesso di accertare che gli indagati avrebbero nel complesso partecipato, con differenti ruoli, ai 10 agguati tutti eseguiti con le classiche metodologie mafiose utilizzando armi da fuoco e cogliendo di sorpresa le vittime, uccidendo 13 persone di età compresa tra 21 e 55 anni. Si tratta di tredici vittime che solo in parte avevano avuto giustizia negli anni scorsi, ma adesso grazie alle indagini della Dda di Messina e dei carabinieri del Ros si sono aperti nuovi scenari.

I tredici omicidi

Le indagini dei carabinieri del Ros sono scattate nel gennaio del 2023 ed hanno consentito di svelare aspetti ancora del tutto oscuri su tredici esecuzioni avvenute a cavallo tra il 1992 e il 1998 lungo la zona tirrenica.

Durante le indagini sul clan dei Barcellonesi, è emerso anche che diversi omicidi erano stati decretati dai vertici della cosca per «punire alcuni ragazzi che avrebbero commesso furti o spacciato sostanze stupefacenti senza aver ricevuto una preventiva autorizzazione da parte dell’associazione, comportamenti – dicono i carabinieri – che minavano l’autorità dei vertici del sodalizio».

– Giuseppe Gullotti
– Salvatore «Sam» Di Salvo
– Nicola Cannone


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