Mafia: carenze di personale in Procura e tribunali aggravano la situazione
Il Presidente della Corte d’Appello: una lettura contrastante
Da una parte l’arresto di Matteo Messina Denaro, «per il quale appena un anno fa tutte le istituzioni di questo Paese hanno espresso grande soddisfazione». Dall’altra l’organico del tribunale, «da tempo inadeguato a far fronte alla domanda di giustizia, aumentata in maniera esponenziale». È la lettura, tra luci e ombre, del presidente della Corte d’Appello, Matteo Frasca, che oggi alle 9 presenterà la relazione sull’amministrazione della giustizia nel distretto, che comprende, oltre al circondario della città (che abbraccia anche la parte occidentale della provincia), anche le zone di Trapani, Marsala, Termini Imerese, Sciacca e Agrigento.
Una nuova prospettiva dopo l’arresto di Messina Denaro
L’occasione è data dalla cerimonia per l’apertura del nuovo anno giudiziario. La cattura di Messina Denaro, nel 2023, è stata «un punto di partenza, perché ha aperto nuovi scenari al fine di individuare, mediante indagini sempre più complesse e articolate, soprattutto quando investono le operazioni finanziarie, la rete di protezione che ha consentito la latitanza» al capomafia di Castelvetrano «e di scoprire le fonti di ricchezza» del boss «e dell’organizzazione».
Le sfide dell’organico del tribunale
Il presidente Frasca sottolinea anche come l’organico del tribunale sia inadeguato a far fronte alla crescente domanda di giustizia, soprattutto considerando l’aumento esponenziale di casi. Questo pone delle sfide significative per l’amministrazione della giustizia nel distretto, evidenziando la necessità di risorse aggiuntive e una maggiore efficienza nell’operato del sistema giudiziario.
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