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Gdf sequestra beni al clan etneo per 98 milioni

Un’inchiesta della Dda di Catania ha portato alla luce un’operazione della Guardia di Finanza che riguarda due imprenditori vicini alla cosca Scalisi, un clan mafioso attivo ad Adrano, in Sicilia. Le operazioni di sequestro dei beni sono avvenute in diverse province, tra cui Sicilia, Lazio, Lombardia e Veneto, e hanno portato al blocco di beni per un valore complessivo di 98 milioni di euro. Gli imprenditori coinvolti sono Antonio e Francesco Siverino, meglio noti come “U miliardariu” e suo figlio, che sono ritenuti contigui al clan mafioso Scalisi di Adrano, un’articolazione locale della famiglia mafiosa Laudani di Catania.

Le indagini delle Fiamme gialle

Secondo gli inquirenti, i beni sequestrati sono riconducibili ad Antonio e Francesco Siverino, entrambi coinvolti in attività illegali legate alla cosca Scalisi. Le indagini delle Fiamme gialle hanno portato alla luce un coinvolgimento dei due imprenditori in operazioni di favoreggiamento alla mafia, nel settore della logistica, dei trasporti e della commercializzazione dei prodotti petroliferi. I Siverino sono stati già arrestati nel 2021 e sono stati rinviati a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa.

Attività illegale nel settore dei prodotti petroliferi

La condotta criminale dei Siverino, inizialmente legata alla logistica e ai trasporti ad Adrano, si è allargata nel corso del tempo coinvolgendo diverse regioni italiane. Le Fiamme gialle, in particolare, hanno scoperto un gruppo legato ai Siverino che importava ingenti quantità di prodotti energetici da diversi paesi esteri, sfruttando frodi fiscali per evadere decine di milioni di euro di imposte sul carburante. Il patrimonio sequestrato consiste in quote sociali di diverse aziende, immobili in Italia e all’estero, denaro contante, gioielli e rapporti bancari per un valore complessivo di circa 98 milioni di euro.

Guardia di Finanza

Conclusioni

Questa operazione della Dda di Catania e della Guardia di Finanza ha messo in luce l’attività criminale di imprenditori legati alla mafia, attraverso pratiche fraudolente nel settore dei trasporti e della commercializzazione di prodotti petroliferi. Il sequestro dei beni, per un valore così elevato, dimostra l’entità delle attività illegali condotte dai Siverino e la necessità di contrastare il crimine organizzato attraverso azioni mirate e incisive delle forze dell’ordine.

– Operazioni della Finanza
– Investigazioni della Dda
– Attività illegali nel settore dei prodotti petroliferi


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