Farmaci salvavita difficili da fare arrivare a Lampedusa: isolano scrive al Presidente.
La lotta contro il cancro: un problema di accesso ai farmaci salvavita a Lampedusa
La difficile situazione dei pazienti oncologici a Lampedusa
“Di cancro si può guarire”. I pazienti oncologici se lo ripetono in continuazione, sperando e sforzandosi di crederci. A Lampedusa, dove far arrivare i farmaci salvavita è una sorta di terno al Lotto, è però assai difficile “masticare” questa frase. E un isolano ha, nelle ultime ore, scritto perfino al presidente della Repubblica Sergio Mattarella segnalando “le difficoltà incontrate per la moglie, paziente oncologica, per ricevere un farmaco salvavita prescritto dalla struttura curante nell’ambito del piano terapeutico”.
Senza farmaci salvavita o chemioterapici: “costretti” al viaggio verso il capoluogo per provare a non morire
Delle insormontabili difficoltà dei pazienti oncologici si sta occupando, da settimane ormai, anche il sindaco delle Pelagie Filippo Mannino che è in continuo contatto con l’assessorato regionale per cercare di trovare una strada che consenta di far arrivare i farmaci salvavita a Lampedusa dove, assieme a Linosa, ci sono poco meno di una decina di pazienti oncologici.
La norma
La norma prevede che questo genere di farmaci, che hanno un costo anche di migliaia e migliaia di euro, devono essere consegnati dalla farmacia territoriale dell’Asp. Farmacia che, per le isole Pelagie appartenenti all’Asp 6, si trova in via La Loggia a Palermo. Ma Lampedusa e Linosa sono distanti olo di amicizia e cortesia”. Amici, parenti o anche semplici conoscenti che andavano a Palermo si sono fatti carico di recarsi in via La Loggia, a Palermo, per “recuperare” quegli indispensabili farmaci per i concittadini.
Sindaco interessa il ministero della Salute
Il sindaco delle Pelagie, Filippo Mannino, ha interessato, nelle scorse settimane, anche il ministero della Salute per cercare di istituzionalizzare un servizio che consenta il trasferimento dei farmaci salvavita da Palermo a Lampedusa. Isola che non è Termini Imerese o Bagheria che facilmente possono dunque raggiungere il capoluogo siciliano.
Prefettura segnala le difficoltà alla Regione
Dopo la lettera inviata dal lampedusano al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il prefetto di Agrigento, Filippo Romano, ha scritto per segnalare la “situazione di difficoltà”, per la consegna dei farmaci a pazienti oncologici, all’assessorato regionale alla Salute. L’autorità governativa ha chiesto all’assessorato “di voler valutare ogni intervento che sarà possibile promuovere” per risolvere le criticità e garantire il diritto alla salute anche sulle isole Pelagie.
Burocrazia e politica non al passo con il cancro
Ma mentre si pensa, si discute, si dibatte aria, i pazienti oncologici hanno necessità di farmaci, anche chemioterapici, e di credere che anche sulle isole Pelagie si può disperatamente tentare di credere che lottare contro il cancro è possibile.
Marginalità e diritto alla salute
A Lampedusa, così come a Linosa, la soluzione è stata già escogitata. Ed è stato fatto in maniera semplice, ma proficua, rispettando naturalmente anche le regole. “Non siamo in 5mila i malati di cancro. Fra Lampedusa e Linosa siamo appena 8. Perché non fare arrivare, nelle farmacie territoriali esistenti, i farmaci ad personam? to alla salute anche su queste isole non basta far altro che metterci cuore e desiderio di aiutare chi è in difficoltà, chi lotta per sopravvivere e vive, da sempre, in mezzo al Mediterraneo”.
a
– Pazienti oncologici
– Isola Lampedusa
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