La rete organizzativa degli artefici del traffico di droga

Le direttive impartite dal trio Gino Borghetto, Paolo e Angelo Latella, artefici di un intenso traffico di cocaina tra la zona jonica reggina e il messinese, sono emerse con chiarezza nelle carte dell’inchiesta “Garden” della Dda di Reggio Calabria. Questo ha portato all’arresto di 27 persone, tutte indagate per reati legati all’associazione mafiosa, estorsione, detenzione e traffico di droga, e usura.

L’avvio del traffico: dalla scelta del fornitore al corriere della droga

Angelo Latella, insieme a Gino e Cosimo Borghetto, ha dato inizio all’organizzazione del traffico di stupefacenti da Reggio a Messina. Il trio ha deciso di avviare un traffico che consentisse un trasporto settimanale in Sicilia di quantitativi di cocaina aggirantesi intorno ai treore nella zona jonica reggina, successivamente identificato come Familiari Antonino, e il corriere della droga prescelto, Felice Melchionna. Quest’ultimo, legato da anni a Gino Borghetto e ai Latella per prestiti di denaro ad usura, è stato scelto come colui che avrebbe dovuto sporcarsi le mani, su loro direttive e per loro comando. Melchionna è stato arrestato in flagranza in occasione del settimo viaggio in Sicilia.

L’organizzazione nei particolari

I Latella e Gino Borghetto avevano organizzato tutto nei più piccoli particolari. Hanno indicato al corriere delle direttive anche sulle modalità da utilizzare per contattare e raggiungere i cessionari siciliani, dal noleggio dell’autovettura proprio per non essere identificato, alla scelta del telefono criptato da utilizzare per le comunicazioni. Hanno inoltre avvertito il corriere della droga sulle estreme cautele che avrebbe dovuto adottare durante i trasporti, mantenendo sangue freddo in caso di controlli di polizia.

La dettagliata descrizione dell’organizzazione del traffico di droga rivela la complessità e la precisione con cui è stata pianificata e messa in atto. L’inchiesta “Garden” ha permesso di smantellare questa pericolosa rete criminale, ma è un ulteriore segnale dell’urgenza di contrastare in modo sempre più efficace il fenomeno del traffico di droga sul territorio.

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