Il Comune di
Messina ha inviato una comunicazione ai residenti affinché dichiarino i locali e le utenze domestiche per gli anni a partire dal 2018, al fine di censire le utenze TARI. La comunicazione è stata inviata anche a coloro che, pur vivendo nello stesso immobile, non fanno parte della stessa “famiglia anagrafica”, ovvero non sono legati da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, unione civile o convivenza. Gli avvocati dell’AIGA
Messina hanno sottolineato che, nonostante questi coabitanti siano già in regola con il pagamento della TARI, potrebbe esserci il rischio di una duplicazione del tributo se si aprisse una seconda utenza TARI per il coabitante. Questo perché il tributo è composto da una quota fissa (basata sulla superficie dell’immobile) e una quota variabile (determinata dal numero di occupanti) che non può essere separata per legge. Di conseguenza, i coabitanti sarebbero costretti a regolarizzare il loro status di coabitazione per evitare una doppia tassazione. Gli avvocati hanno inviato le loro osservazioni all’assessore Cicala nell’intento di promuovere un confronto e garantire i diritti costituzionalmente garantiti dei cittadini messinesi.
Censimento per la tassa rifiuti, gli avvocati di Aiga: “C’è il rischio per chi coabita di duplicare il tributo”
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Messina GN