Agrigento: 10 milioni meno in dighe ma Verdura scarica a mare
La situazione idrica in Sicilia
Le nove dighe al servizio dell’agricoltura e delle popolazioni agrigentine hanno circa 10 milioni di metri cubi d’acqua in meno rispetto alla quantità immagazzinata l’anno scorso nello stesso periodo. I dati, forniti dall’Autorità di Bacino del Distretto Idrografico di Sicilia, si riferiscono al 1° gennaio scorso. La situazione idrica paradossale è che, mentre le piogge sono assenti da mesi, le dighe sono vuote, l’acqua del fiume Verdura, in territorio di Ribera, incredibilmente se ne va a mare inutilizzata perché non c’è nemmeno l’ombra di un invaso a valle.
Diminuzione drammatica della riserva idrica
Le cifre sulla dotazione idrica degli invasi della provincia sono relative ad un mese fa e riferiscono di 40,27 milioni di metri cubi già invasati, con possibilità di diminuzione sia per l’assenza di piogge, sia per l’evaporazione dovuta al sole di queste settimane e sia per il prelievo che quotidianamente viene fatto dalle dighe ad uso civile per i centri delle province di Agrigento e di Palermo. Al 1° gennaio del 2023 l’acqua invasata era quasi 59 milioni di metri cubi, ossia ben 19 milioni in più, a fronte ad una capacità totale di immagazzinamento di ben 117 milioni di metri cubi.
La soluzione proposta dagli agricoltori
Molti agricoltori del comprensorio di Ribera hanno denunciato che l’acqua del fiume Sosio, a monte, e del Verdura, a valle, tutti i giorni se ne va abbondante a mare, nel Canale di Sicilia, perché lungo il fiume non c’è mai stato un invaso. La foto di contrada “Vicario” è di sabato. Ha le idee molto chiare il riberese Alfredo Mulè, già dirigente provinciale e regionale della Coldiretti, oggi produttore agricolo e consigliere comunale. “Perché gli agricoltori non vengono autorizzati – suggerisce Mulè – a prelevare oggi in proprio l’acqua del fiume Verdura per consentire agli agricoltori di potere riempire i tanti laghetti privati presenti all’interno delle aziende. Sarebbe un modo per tentare di salvare d’estate migliaia di ettari di agrumeti? Bisogna far presto, prima che la siccità incalzi ancora”.
– Dividende nei bacini
– Nodi del fiume Verdura
– Invasi delle dighe
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