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Sicilia: Aiutaci con gli Spocchiosi ia

La lezione da imparare per Fratelli d’Italia in Sicilia

Se fossi Giorgia Meloni – hic genuflectur – getterei subito un occhio sui patrioti di Sicilia. Per carità, il partito miete consensi, tiene in mano importanti leve di governo, mette becco in quasi tutti gli incarichi di sottogoverno, amministra grandi città come Palermo e Catania, controlla teatri e istituzioni culturali. Ma c’è un ma. I gerarchi di Fratelli d’Italia non riescono a dominare la propria arroganza. Non gli basta il potere: vogliono esercitarlo con la spocchia dei vincitori. Vogliono dettare le regole agli alleati, vogliono calpestare le ragioni degli oppositori. Con la sanatoria proposta all’Ars per evitare la decadenza di tre deputati ineleggibili, hanno provato a forzare il gioco parlamentare. Ubriachi di supponenza, non hanno calcolato però le conseguenze del voto segreto. E sono usciti con le ossa rotte: sconfitti e bastonati. Brutto segnale.

Il pericolo dell’arroganza politica

Il caso dei deputati ineleggibili in Sicilia mette in luce un pericolo che ogni partito, una volta al potere, corre: l’arroganza politica. Quando si è troppo sicuri del proprio dominio e del proprio potere, si rischia di ignorare le conseguenze di certe azioni, prestarsi a manovre poco trasparenti e mettere a rischio la credibilità e la solidità del partito stesso.

Fratelli d’Italia ha dimostrato di essere caduto proprio in questa trappola, non valutando con attenzione il modo in cui la sanatoria proposta sarebbe stata percepita dall’opinione pubblica e dagli stessi colleghi parlamentari. Si è comportato in modo arrogante, pensando di poter piegare il gioco della politica a proprio piacimento, e invece ha ottenuto l’effetto contrario.

La lezione da imparare

Questa esperienza dovrebbe insegnare a Fratelli d’Italia, e a tutti i partiti politici, l’importanza della moderazione, del rispetto per le regole e della collaborazione con gli altri attori politici. È un monito a non lasciarsi accecare dal potere e a non cadere nella trappola dell’arroganza, che può essere fatale per la sostenibilità e la credibilità di un partito.

Se Giorgia Meloni vuole veramente costruire un partito forte e rispettato, deve fare in modo che i suoi esponenti in Sicilia imparino la lezione da questa brutta scorciatoia e dimostrino di essere in grado di governare con umiltà, trasparenza e rispetto per tutti coloro con cui condividono il palcoscenico politico.

ia Meloni
– Patrioti di Sicilia
– Fratelli d’Italia


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