Dimettasi, ha pagato pizzo 20 anni.

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Bufera sul presidente di Confindustria Catania: «Ha pagato il pizzo per 20 anni, si dimetta»

Nelle carte dell’inchiesta antimafia Doppio Petto è emerso che il gruppo imprenditoriale di Angelo Di Martino, presidente di Confindustria Catania, pagava regolarmente il pizzo da 20 anni. Questa rivelazione ha scatenato una bufera di polemiche e richieste di dimissioni nei confronti del presidente.

La difesa di Di Martino

Davanti alle accuse, Angelo Di Martino si è difeso sostenendo di condannare fermamente le estorsioni e di averlo ribadito in molte occasioni. Tuttavia, le sue difese non hanno placato le critiche e le richieste di dimissioni da parte di diverse personalità del mondo imprenditoriale e dell’associazionismo.

Le reazioni

L’avvocato Enzo Guarnera, presidente dell’associazione Antimafia e Legalità di Catania, ha dichiarato che Di Martino dovrebbe dimettersi immediatamente e che, in mancanza di dimissioni, la sua organizzazione dovrebbe sfiduciarlo. Altre voci autorevoli come il presidente di Asaec, Nicola Grassi, e il presidente dell’associazione antiracket Libera Impresa, Rosario Cunsolo, hanno espresso posizioni simili, chiedendo a Di Martino di scusarsi e di abbandonare il suo ruolo.

Appello alla denuncia

Infine, l’avvocato Vincenzo Ragazzi dell’associazione Antimafia Alfredo Agosta ha sottolineato l’importanza della denuncia come unica strada per contrastare il fenomeno del pizzo. Ha fatto riferimento a esempi positivi di imprenditori che hanno scelto di denunciare e di non piegarsi alle estorsioni.

Conclusioni

Questa vicenda ha sollevato un forte dibattito sull’etica e la responsabilità degli imprenditori, soprattutto di coloro che ricoprono ruoli di vertice in associazioni di categoria. La richiesta di dimissioni di Angelo Di Martino da parte di personalità autorevoli del mondo imprenditoriale pone il focus sull’importanza della coerenza tra parole e azioni, nonché sull’urgenza di una netta condanna e denuncia del fenomeno del pizzo.