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Un intrigo nazionale tra i rapporti con Lotti e Verdini e il pressing (vano) su Bianco dietro Pubbliservizi.

#Catania
Il buco finanziario della società pubblica Pubbliservizi si sta trasformando in un’enorme voragine, mentre all’interno dell’organizzazione si consumano trame e intrighi che sembrano usciti dalla serie televisiva House of Cards. L’ex presidente della società, Messina, si autoaccusa di comportamenti illeciti e rivela il coinvolgimento di altre persone, incluso Chiara Rapisarda, nominata direttore generale su segnalazione della madre dell’ex sindaco di Giarre, Teresa Sodano. Messina ammette di aver erogato finanziamenti a favore di Rapisarda con l’obiettivo di fare carriera politica nel Partito Democratico. Inoltre, Messina confessa di aver tessuto una rete di contatti a Roma grazie all’appoggio di Rapisarda e del suo compagno Maurizio Musco, ex magistrato. Tra le persone coinvolte ci sono anche l’avvocato Piero Amaro e l’imprenditore Andrea Bacci. Messina afferma che gli è stato promesso un ruolo di rilievo in Poste Italiane ed Enel, così come una candidatura tramite Denis Verdini, leader di Ala e suocero di Matteo Salvini. L’avvocato Amara conferma la versione di Messina e aggiunge che è stata Rapisarda a chiedergli di far incontrare Messina con Verdini per aiutarlo nella sua carriera politica. Amara rivela anche di aver fatto conoscere Messina a Luca Lotti, braccio destro di Matteo Renzi. Messina afferma di essere stato aiutato anche da Verdini in un caso legale che coinvolgeva il sindaco Bianco, mentre Amara aggiunge che il figlio di Verdini aveva interessi a Catania tramite la sua società di consulenza, Inverter Srl. Messina confessa anche di aver fornito registrazioni di telefonate compromettenti tra Bianco e Antonella Liotta, ex direttore generale del Comune, a un giornalista. Nonostante l’appoggio politico e giudiziario promesso da Rapisarda e Musco, alla fine Messina viene licenziato dal sindaco Bianco. La società Pubbliservizi viene quindi affidata all’imprenditore Silvio Ontario, che parla di zone d’ombra nella gestione precedente. Messina suggerisce che all’interno delle carte sequestrate potrebbero essere trovate prove dell’incarico conferito al fratello di Pignatone, fratello del procuratore Giuseppe Pignatone.


Un intrigo nazionale dietro Pubbliservizi tra i rapporti con Lotti e Verdini e il pressing (vano) su Bianco

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Preso spunto da: La Sicilia
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