Prescrizione per il reato di concorso esterno in associazione nel processo “sistema Montante”
I fatti giudiziari riguardanti il “sistema Montante” hanno portato alla prescrizione del reato di concorso esterno in associazione per il presidente della Regione Renato Schifani. Il processo, celebrato davanti al tribunale collegiale di Caltanissetta, presieduto da Francesco D’Arrigo, ha anche visto la prescrizione dei reati per Andrea Cavacece e Angelo Cuva. Secondo l’accusa, i tre avrebbero diffuso notizie relative alle indagini condotte dalla procura di Caltanissetta nei confronti dell’ex leader degli industriali Antonello Montante. Schifani era assistito dagli avvocati Roberto Tricoli e Sonia Costa.
Altri imputati coinvolti nel processo includono Maurizio Bernava, ex segretario generale della Cisl, e i fratelli palermitani Andrea e Salvatore Calì. La prescrizione è stata emessa anche per Maurizio Bernava, mentre i fratelli Calì sono usciti dal processo. Il pubblico ministero Maurizio Bonaccorso si era opposto alla prescrizione del reato di concorso esterno in associazione a delinquere, tuttavia il tribunale ha respinto la sua richiesta, accogliendo invece la tesi dei difensori del Governatore.
La prescrizione si è estesa anche ad altre figure coinvolte, tra cui l’ex capo dei servizi segreti Arturo Esposito, il capo reparto dell’Aisi Andrea Cavacece e il tributarista Angelo Cuva, tutti accusati di far parte della catena delle talpe dell’ex leader di Confindustria, Antonello Montante.
I legali del presidente della Regione Renato Schifani hanno dichiarato: “Il nostro cliente si è sempre dichiarato totalmente estraneo ai fatti addebitatigli, non avendo mai avuto rapporti con Antonello Montante, così come palesemente risulta dagli atti processuali”. Gli avvocati hanno anche sottolineato che Schifani aveva chiesto di essere giudicato con rito immediato per ottenere una celere conferma della sua innocenza dall’autorità giudiziaria del Tribunale di Caltanissetta.
In conclusione, il processo sul “sistema Montante” ha visto la prescrizione di diversi reati per vari imputati, incluso il presidente della Regione Renato Schifani. Gli avvocati difensori del Governatore hanno espresso soddisfazione per la decisione del Tribunale, sottolineando la totale estraneità del loro assistito ai fatti contestati e la volontà di non sottrarsi al giudizio della corte.
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