La storia millenaria di Santa Maria La Reale
Nel corso dei secoli ovviamente l’aspetto della chiesa è inevitabilmente mutato, ciò che rimane intatta all’intenzione iniziale è l’aria che si respira lassù.
Un luogo incantato sulla via Franchigena
Lungo il percorso che da Palermo conduce verso Monreale, sulla via Franchigena, ci si imbatte in una chiesa dall’atmosfera unica e accogliente: Santa Maria La Reale. Già nel nome sono racchiusi secoli di storia e prodigi.
Una rocca con vista su Palermo
La chiesa si erge infatti proprio come una «Signora che osserva dai piedi della rocca e domina su tutta la valle» ta padre Nicola Napoli, da lì “a Signora ra Rocca” come tutti i palermitani la chiamavano e ancora oggi fanno, nonostante dalla seconda metà del ‘900 sia “Santa Maria della Grazia”, legata alla tradizione agostiniana.
La storia millenaria di Santa Maria La Reale
La storia della Chiesa di Santa Maria La Reale affonda le sue radici in un’edicola votiva risalente al XVI secolo, quando il Beato Innocenzo da Chiusa, frate francescano del convento di Santa Maria di Gesù, particolarmente devoto alla Vergine Maria, la fece costruire dedicandola alla Madonna.
In quegli anni, il contado della Rocca, definito così proprio per quel piccolo promontorio che vi sorgeva, era una via di passaggio per molti viaggiatori. Anche la Santuzza passò di lì lasciando Palermo, e a lei fu dedicata un’edicola andata purtroppo distrutta, ma che oggi si vorrebbe provare a ripristinare, proprio ai piedi della scalinata che conduce alla chiesa.
Purtroppo però, in passato, per l’assetto del territorio, quella rocca era un luogo che banditi e malviventi privilegiavano per depredare quanti l’attraversavano, “trafficato” e isolato al punto giusto per i loro scopi.
Un luogo di devozione e miracoli
Da lì in poi la tradizione ci tramanda fatti prodigiosi, come la guarigione di un bimbo che in questo luogo miracolosamente guarì. Tutto ciò ovviamente fece crescere la devozione alla Signora della Rocca, al punto che divenne necessario trasformare la piccola edicola in una cappella capace di accogliere i pellegrini.
La chiesa fu fatta ergere dall’Arcivescovo di Monreale per «i grandissimi miracoli operati dalla Nostra Signora e per l’elevato numero di pellegrini che da Palermo e Monreale si recavano nella borgata» to del XVII secolo, dove se ne parla come di “Nostra Signora della Rocca, detta La Reale”, probabilmente proprio perchè ai piedi di “Monuale di Santa Maria La Reale
Nel corso dei secoli ovviamente l’aspetto della chiesa è inevitabilmente mutato, ciò che rimane intatta all’intenzione iniziale è l’aria che si respira lassù. La chiesa si erge infatti proprio come una «Signora che osserva dai piedi della rocca e domina su tutta la valle» ta padre Nicola Napoli, da lì “a Signora ra Rocca” come tutti i palermitani la chiamavano e ancora oggi fanno, nonostante dalla seconda metà del ‘900 sia “Santa Maria della Grazia”, legata alla tradizione agostiniana.
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