Avrebbe inviato a quattro amici due video e alcune foto dello stupro di gruppo avvenuto nella notte tra il 6 e il 7 luglio dell’anno scorso in un cantiere abbandonato del Foro Italico ai danni di una diciannovenne. E per questo motivo i pm Giulia Amodeo, Monica Guzzardi e Mario Calabrese hanno chiesto di rinvio a giudizio per Angelo Flores, 23 anni, ritenuto il cameraman del branco per avere documentato con il suo telefonino tutte le fasi della violenza.
Il capo d’imputazione del processo bis, collegato a quello principale, è di revenge porn, ovvero «la diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti», un reato che punisce chi li fa o li sottrae e li divulga. La stessa pena, però, si applica anche a chi li ha ricevuti, o comunque li ha acquisiti in qualche modo, per poi girarli ad altri senza il consenso delle persone rappresentate.
Un servizio completo di Fabio Geraci sull’edizione di Palermo del Giornale di Sicilia in edicola oggi
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