Nel romanzo “Il bell’Antonio” di Vitaliano Brancati, si descrive il forte impatto che uno scandalo legato all’omosessualità ha sulla città di
Catania. Nel 1939, il questore Alfonso Molina assume il compito di combattere l’omosessualità nella città siciliana, definendola come una “aberrazione sessuale” che minaccia la morale e l’evoluzione della razza. La sua prosa scandalizzata riflette la sua determinazione nel perseguire e punire coloro che lui considera dei “rottami di giovane”. La caccia agli omosessuali diventa quindi una priorità per il questore, suscitando un grande scalpore nella società catanese.
Quella retata dei gay nella Catania fascista. Un racconto per immagini
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