Il ponte sullo stretto è un’opera complessa da realizzare, ma spesso si trascurano gli aspetti geologici. L’area su cui dovrebbe essere costruito è altamente sismica, con placche che si muovono in direzioni diverse. Ci sono faglie estensionali sul fondo marino dello Stretto di
Messina che causano movimenti sismici. Le placche principali si allontanano l’una dall’altra, con un movimento estensionale di circa 1 m ogni 1000 anni. Tuttavia, non è possibile prevedere i terremoti e c’è il rischio che un evento come quello del 1908 si ripeta in futuro. Sebbene le strutture sismiche in altre parti del mondo reggano, nessuna di esse è di dimensioni simili a quelle del ponte sullo stretto. La sicurezza dell’opera dipenderà dal progetto, dalla realizzazione e dalla manutenzione nel tempo. Un convegno tecnico si è tenuto per discutere della realizzabilità del progetto e è emersa la necessità di aggiornare il progetto alla luce delle nuove conoscenze sulla stabilità del terreno e della struttura sismica. Gli ingegneri presenti hanno sottolineato la flessibilità di questo tipo di strutture e la loro resistenza ai terremoti. Tuttavia, è necessario uno studio più approfondito per una previsione di risposta più accurata. Il Presidente della Regione Siciliana e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti hanno sottolineato l’importanza di affidarsi agli esperti e al confronto scientifico.
Ponte sullo stretto / Analisi sugli aspetti geologici – La Voce dell’Jonio
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