Parchi, Valle dei Templi in testa sui social ma delude online

Parchi Archeologici in Sicilia: una panoramica sulla loro presenza sui social network e le loro performance

Le inchieste social de ilSicilia.it

Proseguono le inchieste social de ilSicilia.it. Dopo aver analizzato l’uso delle principali piattaforme da parte degli atenei siciliani (CLICCA QUI) e delle società partecipate di Palermo (CLICCA QUI), è adesso il turno dei parchi archeologici dell’Isola. Dalla ricerca condotta tra i 14 enti sparsi per il territorio regionale è emersa comunque una presenza sui social network. Ma quest’ultima sola non basta. Una costante e aggiornata attività quotidiana è infatti necessaria per interagire e far incuriosire il pubblico.

Il turismo in Sicilia e l’importanza dei social network

Uno dei cuori pulsanti dell’economia siciliana è certamente il turismo, i cui attori principali, cioè i viaggiatori, sono attratti dal richiamo del patrimonio artistico e culturale che è presente nella regione a tre punte. In un settore come questo, con un ampio bacino di utenza, è fondamentale diffondere le informazioni a favore di un pubblico molto ampio. Per raggiungere questo obiettivo oggi non esiste mezzo migliore dei social, per il loro messaggio chiaro, diretto e aperto a tutte le fasce d’età.

L’analisi della presenza sui social dei parchi archeologici

Analizzando nel dettaglio la presenza dei parchi archeologici siciliani sui social network, emerge un quadro variegato. A guidare la classifica per numero di follower su Facebook è il Parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento con 27.804 seguaci. La pagina occupa il gradino più alto del podio anche in termini di contenuti postati, 49 durante il mese di dicembre.

A stretto giro, il Parco archeologico che comprende i siti di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria si piazza al secondo posto sia per numero di post (20 a dicembre) che di seguaci, 23.168. A contendersi, invece, la terza piazza sono il Parco archeologico di Naxosuazione opposta, invece, in termini di contenuti diffusi: 20 post a dicembre nella pagina del parco di Segesta e 10 per Naxosà sui social e le interazioni dei follower: un confronto con altri siti storicoà di “mi piace” che non raggiunge la doppia cifra ed ancor meno condivisioni.

Ancora più preoccupanti le condizioni in cui versano le pagine delle altre aree di interesse archeologico. Non è momentaneamente disponibile quella di Leontinoi, mentre è ferma a giugno 2022 quella di Himera e a ottobre 2023 quella del parco archeologico di Gela. Poche centinaia di follower invece per la pagina del Parco archeologico di Tindari (480) e di Kamarinai archeologici. Sono infatti assenti il Parco di Himerauazione se l’attenzione si focalizza sui contenuti condivisi, dove nessuna pagina risulta attiva.

La metà dei parchi archeologici è presente su X. Nove su quattordici (l’Area archeologica di Tindari, la Valle dei Templi Agrigento, il Parco archeologico di Siracusa, Eloro, Valle del Tellaro e Akrai, il Parco archeologico di Morgantina e Villa romana del Casale, il Parco archeologico di Naxos e Taormina, il Parco archeologico di Leontinoi, il Parco Archeologico di Gela) infatti comunicano con il proprio bacino di utenti tramite questa piattaforma social.

Alcuni dei 14 enti, possiedono un canale YouTube. L’idea di interagire con il pubblico attraverso contenuti video è certamente una delle soluzioni migliori e più veloci per raggiungere e allargare la propria cerchia di visitatori, ma l’uso della piattaforma non è stato certamente ottimizzato. La ricerca dei canali non è immediata e il metodo più rapido è il collegamento che offre il sito della Regione Siciliana. Dei 4 canali (Valle dei Templi Agrigento, Parco archeologico di Naxos e Taormina, Parco archeologico di Selinunte, Cave di Cusa e Pantelleria e Parco archeologico di Morgantina e Villa romana del Casale) nessuno ha un’attività recente e la pubblicazione è ferma da anni.

Come indicato dal sito online, dovrebbe essere disponibile su Play store un’app che racchiude al suo interno tutti i parchi archeologici. Seguendo il collegamento rapido però, sia su Android che su Apple store, l’applicazione non è scaricabile. Possiede invece una propria app la Valle dei Templi di Agrigento, con oltre 10mila download e una valutazione di 3,5 su 5.

In conclusione, l’analisi della presenza sui social network dei parchi archeologici in Sicilia evidenzia molte lacune e carenze, sia in termini di numero di follower, interazioni e contenuti condivisi su diverse piattaforme. Un aspetto critico da affrontare e risolvere per garantire una migliore promozione e valorizzazione di queste importanti risorse culturali e storiche presenti nell’Isola.

– Parchi archeologici dell’Isola
– Social network
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