Nuovo murales allo Sperone a Palermo: riprende vita Natività di Caravaggio
Un murales di denuncia nel quartiere dello Sperone a Palermo
Un’opera di resistenza artistica
Un nuovo capitolo di resistenza artistica con un’opera di denuncia ancora una volta nel quartiere dello Sperone a Palermo. E che opera. La Natività di Caravaggio riprende vita grazie all’artista argentino Francisco Bosoletti, chiamato all’interno della XIV edizione del progetto Next, ideato dall’associazione Amici dei musei siciliani, realizzato come fosse il negativo dell’opera trafugata, il dipinto riprende forma in un murales realizzato sulla parete di una palazzina di sette piani in viale Giuseppe Di Vittorio.
Arte come denuncia sociale
Il furto come tutti i diritti negati è un fatto pubblico e non una condizione di una singola persona: così la Natività di Obsoleti è un’azione di arte pubblica che viene restituita alla città, trasformando un quartiere, inchiodato a luogo di morte, in luogo di riscatto e vita. «Adesso anche i cittadini dello Sperone – ha detto Bosoletti – hanno i compito di mantenere viva la memoria sulla Natività del Caravaggio sottratta al popolo. Ma è anche un simbolo per parlare del degrado della cultura e della società». «Per noi è una esperienza magica – sottolinea Giulia Briguglia, membro dell’alleanza creativa di Sperone 167 – è un intervento significativo per il quartiere ma dall’eco internazionale: questa opera attraverso la collaborazione tra noi di Sperone 167, Next e l’Accademia di belle arti mostra come da un’opera negata possa nascere un’opera regalata alla cittadinanza attraverso l’arte urbana. È una dichiarazione di speranza: la Natività è assente dal 1969 e noi oggi la riportiamo qui. Al grido «ritroviamola» si associa al nostro lavoro, che cerca di attivare percorsi che portano all’affermazione dei diritti».
Una storia che va oltre i confini
«Dopo 14 anni – spiega Bernando Tortorici, presidente associazione Amici musei siciliani e ideatore di Next – abbiamo voluto fare conoscere questa storia al di fuori dell’oratorio. È una storia di tutto il mondo, una mancanza grave. E che l’opera sia stata realizzata da un artista argentino sottolinea come sia una mancanza di tutto il mondo». Alla presentazione dell’opera anche l’attore e cuntista Salvo Piparo.
Le interviste a Giulia Briguglia di Sperone 167 e Bernardo Tortorici di Amici musei siciliani.
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