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Mafia: legame profondo tra Martina Gentile e il padrino – Gip

Martina Gentile, complice del capomafia

«Chiedo ogni volta al Tramite cosa ha mangiato la sera prima mi fa sentire in qualche modo più vicina a te. È l’unica persona con cui parlo più liberamente, con cui sono più me stessa», così scriveva a Matteo Messina Denaro Martina Gentile, arrestata oggi per favoreggiamento della latitanza del capomafia. Il pizzino ritrovato dopo l’arresto del padrino è uno degli elementi che dimostrano il legame che c’era tra l’indagata e Messina Denaro. Dietro allo pseudonimo di Tramite, hanno scoperto i carabinieri, era Lorena Lanceri che ha ospitato il capomafia latitante e ha condiviso con lui molto tempo nella sua abitazione. Sia Lanceri che Gentile lavoravano in uno studio di architettura di Campobello di Mazara e avevano modo di vedersi per scambiarsi notizie e pizzini del latitante.

Ruolo di Martina Gentile

Per il gip Martina Gentile ha avuto uno specifico ruolo nella fondamentale sequenza dello «scambio posta» di Messina Denaro, «quel riservato, sofisticato ed efficacissimo sistema di raccolta e smistamento dei pizzini che il latitante ha sfruttato per comunicare anche con Laura Bonafede, uno dei perni nella gestione della clandestinità, di importanza vitale anche per mantenere i contatti con altri associati mafiosi e, in definitiva, per consentire al latitante di esercitare il suo ruolo di vertice dell’associazione mafiosa trapanese».

Nella foto Messina Denaro a casa della coppia Bonafede-Lanceri

– Tramite
– Martina Gentile
– Matteo Messina Denaro


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