#Palermo
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Sono decine le estorsioni accertate dall’inchiesta dei carabinieri di Palermo che ha disarticolato il mandamento mafioso di Tommaso Natale e ha portato all’arresto di undici persone. Le intercettazioni hanno fatto luce su diversi episodi, molti dei quali a carico di ristoratori delle borgate marinare di Sferracavallo e Mondello, costretti a pagare qualche centinaia di euro o a subire l’imposizione di servizi di vigilanza e delle forniture di pesce e frutti di mare.In molti casi non c’era nemmeno bisogno di minacce esplicite ai danni delle vittime. “Era – si legge nell’ordinanza – un meccanismo perfettamente rodato che si fondava sull’implicita consapevolezza della necessità di rispettare quei termini e quelle condizioni”. Dunque, non c’era proprio bisogno di forzare la mano.Qualcuno, però, cercava di sottrarsi. E lì la musica cambiava. Sempre nelle intercettazioni si legge la richiesta di soldi a due ristoratori di un locale di Sferracavallo, che per qualche mese hanno cercato di sfuggire alle richieste di pizzo. Così, e dicembre 2021, un dialogo tra Rosario Gennaro, uno degli arrestati dell’operazione odierna, e la moglie del proprietario del ristorante. “Noi d’inverno non abbiamo mai pagato – dice la donna – pagavamo d’estate fino a ottobre e poi ricominciavamo ad aprile”. A queste parole, Gennaro risponde secco: “Allora d’inverno non lo volete guardato qua? Questo è il problema?”. La donna allora capisce e cerca di rimediare: “Ah…lascia stare, perché tu dici…non sia mai Dio”…Gennaro è ancora più esplicito durante una conversazione dove parla del proprietario dello stesso ristorante: “A quello stasera gli viene il freddo – dice – Mi deve dare i soldi…”.La situazione degenera qualche mese dopo, quando, per un ennesimo (a suo dire) ritardo di pagamento, Gennaro durante una conversazione telefonica racconta di un episodio che vede protagonista lui stesso e il proprietario del ristorante: “Ieri lo stavo ammazzando – racconta -. Oggi c’è il secondo round. Gli ho fatto fare una figura davanti a tutti, davanti a tutti i chioschetti…”.