In Italia, il 23,1% dei giovani tra i 15 e i 29 anni è NEET, ovvero non studiano, non lavorano e non si formano, una percentuale superiore alla media dell’Unione Europea che è del 13,1%. Le province con la maggior incidenza di giovanissimi NEET si trovano tutte nel sud del paese, come Caltanissetta (46,3%), Taranto,
Catania, Napoli,
Messina, Palermo, Siracusa, Foggia e Catanzaro. Queste province si caratterizzano anche per il basso livello di apprendimento. Le cause di questo fenomeno sono da attribuire al legame tra economia e sistema di istruzione, con Paesi in cui il rapporto è più stabile che mostrano un tasso di disoccupazione più basso. Inoltre, il contesto sociale in cui i giovani crescono può influire sulle loro conoscenze in ambito lavorativo, facendo sì che non sappiano quale percorso intraprendere. Per risolvere questo problema, è necessario riformare l’intero sistema formativo e il mercato del lavoro, poiché attualmente non sono in grado di istruire e accogliere adeguatamente i giovani. Inoltre, i giovani stessi devono adattarsi a una situazione diversa rispetto alle generazioni passate, con un mercato del lavoro più frenetico e mutevole. Il cambiamento delle professioni dovuto all’automazione e all’innovazione richiede un impegno da parte di tutte le componenti sociali, tra cui governi, imprese e i giovani stessi.
In provincia di Caltanissetta quasi metà dei giovani è Neet
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Enna GN