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Detenuti della Vicarìa: la storia terribile del carcere di Palermo.

Il palazzo delle Finanze di Palermo, oggi Camera di Commercio, era in passato il terribile carcere chiamato Vicarìa. L’edificio, dallo stile architettonico misto, è in stato di decadimento e sembra ancora custodire le anime dannate dei detenuti. La vita dei prigionieri era estremamente dura, privati di assistenza spirituale e legale, senza cibo sufficiente e vestiti adeguati. Molti morivano di fame, malattie o suicidio. Sebbene la giustizia fosse lenta, il carcere incuteva timore e la punizione doveva essere esemplare. Tuttavia, una volta l’anno si concedeva una sorta di amnistia e in alcuni casi un potente poteva intercedere per la liberazione di un detenuto. Nel 1840, i prigionieri della Vicarìa furono trasferiti in un nuovo carcere ancora più oppressivo. L’edificio fu modificato dalla nuova amministrazione piemontese dopo l’Unità d’Italia. In conclusione, sia nella Vecchia che nella Nuova Vicarìa, era meglio evitarle per una vita serena.

Il carcere sul “Cassaro morto” a Palermo: la storia (terribile) dei detenuti della Vicarìa

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