Quattro punti in cinque partite, quattro gol fatti e sei subiti: è questo lo score del Palermo di Eugenio Corini dopo la gara di Modena, vinta per 2a.
Palermotadella 0o il trend sul piano del gioco. Sono serviti soltanto a far crescere la classifica, fortunatamente, ma non hanno però risolto il problema attuale. O i problemi, sarebbe meglio dire. Due su tutti: la condizione atletica e la difficoltà nel costruire una manovra offensiva proficua. Due fattori, peraltro, strettamente connessi.
Nel match contro il Cittadella le due criticità si sono palesate in maniera evidente: nel secondo tempo la squadra è letteralmente crollata dal punto di vista fisico e non sono state costruite azioni degne di nota. I tifosi invocano l’esonero di Eugenio Corini, per molti l’unico responsabile dell’attuale momento. Pesante l’atmosfera che si è creata intorno all’allenatore: cori inequivocabili contro la sua gestione tecnica.
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I tifosi si domandano cosa succederà, visto che per la piazza l’epilogo è già scritto e scontato. Tuttavia, al momento, non ci sono sirene di esonero per Corini. Il Palermo è attualmente terzo in classifica, a 4 punti dalla promozione diretta, a 6 dal primo posto. L’analisi, tuttavia, deve essere più profonda e slegata dai punti ottenuti sinora. Lo richiede una certa onestà intellettuale.
La dirigenza, indubbiamente, dovrà capire se la squadra è ancora con il tecnico oppure no. “Sappiamo dove vogliamo arrivare, non ci risparmiamo mai: seguiamo in toto l’allenatore e siamo tutti a sua disposizione”, aveva detto Fabio Lucioni dopo la sconfitta contro il Lecco in casa dello scorso 29 ottobre. Dopo il tonfo di oggi con il Cittadella, Brunori ha precisato come la squadra debba rimanere unita per uscire fuori da questo momento. “Non dobbiamo buttarci mer… addosso tra di noi, questo è un gruppo sano: lo dico da capitano, serve ritrovare certezze”, ha puntualizzato il numero 9 rosanero rispondendo a chi chiedeva se tutti remassero dalla stessa parte. Un dubbio legittimo, purtroppo, viste le prestazioni in campo della squadra.
Diventa, a questo punto, centrale capire se il gruppo sia ancora dalla parte di Eugenio Corini. Se la risposta sarà affermativa è inutile cambiare allenatore: sì, equivarrebbe a cestinare più di un anno di lavoro con la stessa gestione tecnica. Gestione che, va detto, ha comunque ottenuto l’obiettivo dello scorso anno (i playoff sono, peraltro, sfumati negli ultimi minuti del match col Brescia) e in questa stagione la classifica dice che la squadra è in linea con quanto richiesto dalla proprietà. Se, invece, lo spogliatoio non seguisse più i dettami del tecnico sarebbe automatico cambiare. In questo momento, come detto, su Corini non ci sono ombre di esonero: naturalmente l’allenatore dovrà trovare delle soluzioni all’involuzione della squadra.
Il calcio è pieno di crisi come quella che sta vivendo attualmente il Palermo. La mossa primaria è sempre quella di vagliare, concretamente, se i calciatori seguano ancora, o meno, il tecnico. A Como, per esempio, pare che i giocatori (nonostante gli ultimi risultati) non stessero più dalla parte di Longo: il tecnico è stato esonerato e la panchina è stata affidata a Cesc Fabregas. I motivi dell’esonero di Longo, comunque, non sono stati comunicati ufficialmente.
Molti tifosi imputano al tecnico rosanero l’assenza di gioco in più di 50 partite. Sul gioco, peraltro, ci sarebbe da aprire un capitolo a parte. La Juventus di Allegri, giusto per fare un esempio, non è espressione sincera di calcio entusiasmante: nel match contro la Fiorentina è stata presa a pallonate dai viola, eppure ha portato a casa la vittoria. La verità, come sempre, sta nel mezzo: serve un giusto compromesso tra bel gioco e risultati. Nessun tifoso, probabilmente, sarebbe contento di esprimere un calcio spumeggiante e rimanere sempre a secco di punti. Al contempo, i tifosi vogliono anche divertirsi: pagano il biglietto e assistono, di fatto, ad uno spettacolo.
Corini rifletterà sugli errori commessi, come dallo stesso sottolineato nel post partita. La manovra offensiva, giunta ai venticinque metri finali, si perde: manca la giocata finale, il guizzo, l’idea, l’invenzione. Il 4e dal tecnico non vengono recepite e assimilate?
Se le valutazioni su Corini dovessero cambiare, verrebbero chiaramente valutati diversi profili. Uno su tutti quello di Luca D’Angelo, già sondato dopo le dimissioni di Silvio Baldini ad agosto della scorsa stagione. Lo scorso anno, prima di decidere di affidare la panchina rosanero a Corini, l’ex allenatore del Pisa venne concretamente contattato. Call esplorative, più di un semplice sondaggio nel casting che vide protagonista, tra gli altri, anche Daniele De Rossi. Insieme a De Zerbi e Kolarov, l’ex capitano della Roma (allora ancora senza panchina) andò a seguire un allenamento dei Citizens di Pep Guardiola presso l’Etihad Campus. De Rossi ebbe modo di dialogare con la dirigenza inglese, esponendo le proprie idee di calcio.
Tra i candidati c’era anche Paolo Vanoli, attualmente alla guida del Venezia: lo stesso allenatore ammise di essere stato contattato dal board di Manchester, in occasione del match del Barbera dello scorso anno.
Come è noto, il modus operandi del City Group prevede un’analisi ponderata prima di cambiare guida tecnica, rapportata agli obiettivi prefissati. In questo senso la risposta su un cambio è negativa, dovendo i rosanero rimanere costantemente nelle prime cinque posizioni. Un altro dato, peraltro, conferma la classifica: il Palermo ha la migliore difesa del campionato. I rosanero hanno subito soltanto 10 reti, nessuno ha fatto meglio. Certo, le statistiche però non riflettono l’umore della piazza: l’ambiente, nel calcio, ha un suo peso specifico. È innegabile, è sempre stato così. Lavorare in una piazza che invoca compatta il tuo esonero non deve essere per nulla semplice per Corini. Specie se, di quella piazza, sei stato anche capitano e leader assoluto.
Il Palermo, adesso, tornerà in campo dopo la sosta domenica 26 novembre, in trasferta contro la Ternana. Poi la sfida con il Catanzaro, in programma al Barbera venerdì 1° dicembre. Il campo non mente mai: le risposte, come sempre, arriveranno da lì.
Crisi Palermo, Corini per ora non rischia ma la piazza lo ha già esonerato
Palermo GN