Condannato 39enne per truffa da finto carabiniere, poliziotto e finanziere.
Un truffatore seriale dietro le sbarre: condannato a 3 anni e 7 mesi di reclusione
Si qualificò, mostrando dei tesserini, prima come carabiniere, poi come poliziotto e infine come con un finanziere e si fece consegnare, o arraffò in fretta e in furia, dei portafogli.
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In un caso, in via Monsignor Ficarra ad Agrigento, nel portafogli c’erano 200 euro. Nell’altro, in via Caratozzolo sempre nella città dei Templi dove addirittura intimò l’Alt per un controllo, c’erano invece 250 euro. In un altro caso ancora, dopo essersi qualificato come agente della guardia di finanza, si impossessò invece, sempre lungo le strade della città dei Templi, del portafogli che era sul sedile anteriore di un’autovettura. Il giudice Antonella Ciraulo del tribunale di Agrigento ha, adesso, condannato a 3 anni e 7 mesi di reclusione il già noto Salvatore Tuttolomondo, 39 anni di Porto Empedocle, al momento ristretto nella casa circondariale di Castelfranco Emilia. Di fatto, è stata accolta la richiesta del procuratore aggiunto Salvatore Vella che, dopo un’articolata requisitoria, aveva chiesto la pena di 4 anni di reclusione. Tuttolomondo, che è stato difeso dall’avvocato Luigi Troja, è stato assolto dalle ipotesi di reato di furto aggravato perché a seguito dell’entrata in vigore della riforma Cartabia per questi reati è adesso necessaria (mentre prima c’era una procedibilità d’ufficio) la denunciatima.
I reati per i quali l’empedoclino è finito sotto processo sarebbero stati commessi il 5, il 21, 22 e 24 giugno del 2020.
Tuttolomondo è stato condannato perché “illecitamente ha detenuto segni distintivi, contrassegni o documenti di identificazione in uso ai Corpi di polizia, ovvero oggetti o documenti che ne simulano la funzione”. E i tesserini utilizzati sono stati appunto, il 5 giugno del 2020, quello di un carabiniere; quello are dell’Arma, il 24 giugno.
In tutti i casi, tranne quello del 5 giugno, l’imputato tima, che venne invitata ad entrare nell’androne di un immobile di via Monsignor Ficarra per il controllo, il portafogli di cui si è – stando all’accusa formalizzata dalla Procura – impossessato, fuggendo immediatamente.
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