Scandalo a Trapani: nuovi dettagli sulle accuse a Dario Safina
Emergono nuovi particolari sull’indagine dei carabinieri che stamane (24 gennaio) ha portato ai domiciliari l’ex assessore ai Lavori pubblici del comune di Trapani e oggi depuratore regionale del Pd, Dario Safina.
Accuse di corruzione e turbativa d’asta
In cambio delle informazioni che avrebbero fatto vincere alla società per cui lavorava, la City Green Light, gare pubbliche bandite dal Comune di Trapani, il manager Christian Valerio, indagato per corruzione e turbativa d’asta, avrebbe dato all’allora assessore comunale, 50mila euro per iniziative comunali ed altri 10mila euro per le luminarie cittadine per il Natale del 2020, quattro telecamere da installare accanto a due fontane cittadine per la videosorveglianza, due dispositivi di illuminazione di un’opera d’arte installata in piazza Catito.
Le parole dei pm della Procura
Tutti «regali» questi che, secondo i pm della Procura di Trapani che hanno coordinato l’inchiesta e le cui indagini sono partite nell’ottobre 2022 con l’acquisizione di svariati documenti presso gli uffici comunali e presso la sede della Trapani servizi, sarebbero stati sollecitati dallo stesso Safina, per «conseguire il personale vantaggio di accrescere la propria visibilità e quindi il personale consenso presso il corpo elettorale con ciò, conseguentemente incrementando il proprio rilievo politico».
– Dario Safina
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