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Rete palermitana supporta le vittime per superare la paura

Il comandante dei Carabinieri parla del progetto “Scudo” che consente l’analisi e il monitoraggio degli interventi contro la violenza di genere. Grazie a questo strumento, è possibile verificare lo storico degli interventi eseguiti, intervenire velocemente in caso di mancata denuncia e interrompere una catena di violenza domestica. L’Arma ha formato tutti i propri operatori per gestire il primo intervento e ha istituito una rete con responsabili e referenti in ogni stazione e compagnia. Sono organizzati incontri nelle scuole e si sensibilizza le persone che vivono in quartieri complessi sulla violenza di genere. Spesso le vittime mantengono il silenzio per legame affettivo con l’aguzzino, ma è importante che la consapevolezza del fenomeno si diffonda per cercare il cambiamento. Gli operatori dei Carabinieri devono spesso togliersi la divisa e diventare umani per riuscire ad avere un rapporto empatico con le vittime e fornire supporto psicologico. Hanno anche creato delle stanze di audizione protetta, che garantiscono riservatezza e protezione alle vittime. Non c’è una differenza di capacità o predisposizione tra personale femminile e maschile, entrambi hanno dimostrato di ottenere ottimi risultati.

“A Palermo abbiamo strutturato una rete per aiutare le vittime a superare la paura”

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