La procura distrettuale di Torino ha ordinato perquisizioni personali, locali e sui sistemi informatici nell’operazione Lucignolo della polizia contro la pedopornografia. Le perquisizioni hanno portato al sequestro di dispositivi come telefonini, tablet, hard disk, pen drive, computer, account email e profili social, nonché al rinvenimento di un grande volume di materiale pedopornografico. L’operazione coinvolge 24 uffici della polizia postale in diverse regioni italiane. La polizia postale sta svolgendo un ruolo attivo nella prevenzione e contrasto dello sfruttamento sessuale dei minori online. L’operazione è stata condotta dal Centro operativo per la sicurezza cibernetica della regione Piemonte e Valle d’Aosta, con la supervisione del Centro nazionale per il contrasto della pedopornografia online del Servizio polizia postale. Gli operatori hanno lavorato sotto copertura per diversi mesi al fine di individuare soggetti che pubblicavano e diffondevano materiale pedopornografico. Utilizzando tecniche per mantenere l’anonimato, i criminali scambiavano materiale illecito in rete, includendo violenze sessuali, utilizzando un linguaggio in codice per evitare attenzioni indesiderate. L’indagine della polizia postale è stata complessa e durata diversi mesi per poter ottenere una identità reale dei soggetti coinvolti nelle comunità pedofile.
Pedopornografia: blitz della polizia, perquisizioni anche in Sicilia
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Messina GN