Il contenuto riporta i dettagli di una conversazione tra Sebastiano Filingeri e Sergio Giannusa, entrambi coinvolti nel mondo della mafia. Filingeri chiede a Giannusa conferma sulla sua situazione dopo il suo ritorno in campo, insieme al fratello Carlo, dopo essere stati arrestati nel luglio precedente. Secondo gli investigatori, Giannusa era il braccio destro di Salvo Genova,
il capo mandamento di Resuttana. Il testo sottolinea come molti pregiudicati per mafia, una volta scarcerati, tornino ad incontrarsi e stringere relazioni. Vengono menzionati diversi nomi, tra cui Michele Siragusa, Sergio Tripodo, Vito Nicolosi e Gaetano Castagna. Viene anche citato Settimo D’Arpa, che risponde a una domanda su Genova, definendolo come “il tutto”. Viene inoltre menzionato Antonino Vallone, che in passato è stato arrestato per aver favorito la latitanza di due capi mafia. Infine, vengono citati Renzo Lo Nigro e Girolamo Federico, entrambi coinvolti in situazioni pericolose legate alla mafia. Il testo termina sottolineando come la rete di amicizie e relazioni di questi individui venga analizzata anche da un mensile chiamato S.
Palermo, nuovi boss e vecchi amici: un lungo elenco di nomi e favori
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