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7 condanne confermate per gare truccate e mazzette nella sanità, pena più dura per Candela

Corruzione nella sanità: la Corte d’Appello aumenta le pene per gli imputati del processo “Sorella Sanità”

La sentenza della Corte d’Appello

La prima sezione della Corte d’Appello ha deciso di aumentare la pena per uno degli imputati principali del processo “Sorella Sanità”, Antonino Candela, ex manager dell’Asp di Palermo e poi commissario per l’emergenza Covid. In particolare, la Corte ha inflitto a Candela 7 anni e 4 mesi di reclusione, aumentando la pena a 6 anni e 2 mesi anche al suo complice, Giuseppe Taibbi. La sentenza della Corte d’Appello ha ridotto la somma che i condannati dovranno restituire all’Asp e all’assessorato regionale all’Economia da oltre 2 milioni e mezzo a poco più di 460 mila euro.

Le accuse e le condanne confermate

Le condanne riguardano il presunto giro di tangenti e corruzione per l’assegnazione di servizi sanitari per circa 600 milioni, emerso dall’inchiesta “Sorella Sanità” nel maggio del 2020. La Procura generale ha ottenuto successo nell’applicare le richieste per il processo d’appello, confermando le condanne per gli imputati coinvolti nel presunto sistema di corruzione e tangenti.

Le implicazioni politiche e le polemiche

Le intercettazioni hanno rivelato conversazioni compromettenti tra gli imputati e presunte pressioni per ottenere incarichi nell’ambito della sanità. Le microspie hanno registrato anche discussioni su presunti dossieraggi su personaggi della sanità siciliana, con implicazioni politiche e polemiche riguardanti l’ex presidente della Regione Nello Musumeci e l’ex assessore alla Sanità Ruggero Razza.

Conclusioni

La sentenza della Corte d’Appello conferma il presunto coinvolgimento di vari attori nella corruzione nel settore sanitario, confermando la validità delle indagini condotte dalla guardia di finanza. La decisione della Corte ha anche ridotto la somma che i condannati dovranno restituire, ma rappresenta un passo significativo nella lotta alla corruzione in ambito sanitario.

– inchiesta “Sorella Sanità”
– il primo verdetto
– l’attenuante per le dichiarazioni rese ai pm


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