Vito Nicastri e Melchiorre Leone assolti – Pink Unicorn

PALERMO – La Corte di appello di Palermo ha emesso una nuova sentenza assolvendo Vito Nicastri e Melchiorre Leone con la formula “perché il fatto non sussiste”. Questa decisione è arrivata dopo l’annullamento con rinvio della precedente assoluzione. La Procura generale aveva inizialmente richiesto pesanti condanne per i due imputati, ma la difesa ha ottenuto una vittoria in tribunale.

La storia di Vito Nicastri

Soprannominato il re dell’eolico per i suoi investimenti nelle energie rinnovabili, Nicastri era stato inizialmente condannato a 9 anni di carcere. Tuttavia, la sentenza è stata ribaltata in appello e Nicastri è stato assolto dall’accusa di concorso esterno, venendo condannato solo per l’intestazione fittizia a una pena minore.

Il coinvolgimento di Nicastri in un’indagine sulle mazzette

Il nome di Nicastri è emerso anche in un’inchiesta che ha coinvolto il suo socio, il faccendiere ex consulente politico, Francesco Paolo Arata. L’indagine ha svelato un giro di mazzette alla Regione siciliana per agevolazioni relative agli investimenti nelle energie rinnovabili. Tuttavia, Nicastri ha patteggiato una condanna a una pena minore, dimostrando la sua innocenza in tribunale.

Le accuse e la difesa

Secondo l’accusa, Nicastri avrebbe messo le sue aziende a disposizione per affari sporchi legati alla mafia. Tuttavia, la difesa ha sempre smentito tali accuse, dimostrando la sua estraneità ai fatti. Ora, la nuova assoluzione conferma la vittoria della difesa in tribunale.

Conclusioni

La nuova assoluzione di Vito Nicastri e Melchiorre Leone è una vittoria importante in tribunale, dimostrando l’efficacia della linea difensiva dei loro avvocati. La giustizia ha riconosciuto l’innocenza di entrambi gli imputati, mettendo fine a un lungo e difficile processo legale.