Viaggio a Ballarò: la vita di una viaggiatrice pro.

Palermo è una città che ha rapito l’autore e l’ha inglobato nel suo territorio. L’alveo ampio e ricco di immagini antiche è inondato da distese di agrumi secolari, che rinnovano le memorie dei popoli vissuti in epoche passate. Palermo rappresenta la Sicilia, nonostante l’Etna e le Eolie siano presenti. Durante la visita a Palermo in piena pandemia, l’autore si sente al sicuro, immersa nella città dai palermitani eleganti e taciturni. Passeggiando per le strade, l’autore si trova immersa nel mercato di Ballarò, un trionfo di suoni, colori e profumi che le impedisce di pensare ad altro. La bolgia del mercato la trascina in un vortice di cibi, mentre i venditori attirano l’attenzione della gente con le loro tecniche vocali. L’autore vorrebbe assaggiare tutto, ma il rumore assordante scompare quando posa lo sguardo su frutti enormi. L’autore si sente parte di uno show e riflette su come avrebbe dovuto lasciarsi sedurre dai cantori del cibo. Poi, si ritrova davanti a piovre giganti appese ai banchetti. Ripensando a Ballarò, l’autore si rammenta di Jules Verne e della sua immagine di una piovra enorme. L’autore si ritrova su una carrozzella, guidata da un elegante signore, che la porta in un meraviglioso giardino dove si trova la statua di Giuseppe Pitrè e una fontana di acqua fredda. L’autore riflette sull’esperienza fantastica vissuta a Palermo e si chiede se fosse uno scherzo della sua mente o se la città stava rivelando i suoi giochi fantastici.

Viaggio a Ballarò di Letizia Cucciarelli Migliorini, viaggiatrice del mondo per professione

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