Incendi devastano la Sicilia: Impatto negativo sul turismo estivo.

Il turismo in Sicilia ha sperimentato un boom di turisti stranieri quest’estate, tuttavia le vacanze sono state più brevi e più economiche rispetto al passato. L’incendio all’aeroporto di Catania e l’emergenza incendi hanno portato a un aumento delle prenotazioni nei mesi di aprile e maggio, ma successivamente molte prenotazioni sono state disdette. Di conseguenza, alcune zone hanno registrato un sovraffollamento, mentre altre hanno subito una diminuzione delle presenze fino al 40%. Questa situazione ha evidenziato sia i punti di forza che le debolezze del turismo siciliano. Al fine di elaborare una nuova strategia turistica adatta ai cambiamenti in corso, il governo nazionale e regionale, insieme ad altri attori del settore, si riuniranno il 26 e 27 settembre a Palermo in occasione della Giornata mondiale del turismo. L’obiettivo è quello di allungare la stagione turistica e puntare sul turismo sostenibile, attraverso la diversificazione dell’offerta turistica verso nuovi percorsi come montagne, borghi, periferie con arte e storia, aree rurali con siti di interesse culturale, enogastronomia diffusa, ciclovie, parchi e riserve, e aree archeologiche. Nonostante le difficoltà, la Sicilia ha avuto successo nel richiamare l’attenzione dei turisti stranieri, con Catania che è stata la quinta meta più cliccata dagli stranieri per organizzare una vacanza in Italia. Inoltre, l’Italia è riuscita a posizionarsi davanti a paesi come Spagna e Francia in termini di prenotazioni online. L’autunno sembra promettere ulteriori arrivi di turisti, soprattutto dagli Stati Uniti. La Sicilia ha registrato un aumento del 57% degli arrivi nei primi otto mesi dell’anno, con una prevalenza di arrivi dalla Francia, dalla Germania, dagli Stati Uniti e dal Regno Unito. Tuttavia, ci sono differenze nei dati sulle presenze degli stranieri, con la Confcommercio Sicilia che registra 6.428.084 presenze nei primi nove mesi dell’anno, mentre la Banca d’Italia registra una riduzione della durata del soggiorno e dei costi di almeno 70 euro a testa. La sfida per la Sicilia è rendere l’offerta turistica meno costosa e più competitiva al fine di garantire una ripresa strutturale nel settore nei prossimi anni.

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