Morte sul lavoro a Modena
Non ce l’ha fatta Alfio D’Urso, 54 anni, autista di un mezzo pesante della provincia di Catania. È morto la notte scorsa all’ospedale di Baggiovara, dove era ricoverato dopo un incidente sul lavoro subito mercoledì mattina mentre si trovava nei pressi di una ditta di Spezzano, in provincia di Modena.
Le circostanze dell’incidente
Secondo le ricostruzioni, l’uomo sarebbe stato colpito dalla sponda del suo camion, che ha ceduto improvvisamente durante le operazioni di carico e scarico.
La reazione dei sindacati
Cgil, Cisl e Uil del settore trasporti prendono la parola dopo la morte di D’Urso, ricoverato mercoledì dopo un incidente sul lavoro avvenuto a Fiorano Modenese durante le operazioni di carico e scarico merci e deceduto la notte scorsa all’ospedale di Baggiovara, a Modena.
«Esprimiamo profondo cordoglio per la famiglia del lavoratore – dichiarano in una nota stampa i sindacati dei trasporti modenesi Filt/Cgil, Fit/Cisl e Uil Trasporti/Uil – lo stillicidio di morti bianche rischia di procurare assuefazione e rassegnazione, ma queste tragedie si devono e si possono evitare. Registriamo invece che il tema della sicurezza sul lavoro non è una priorità e non compaiono necessarie misure di potenziamento nella recente legge di bilancio. Le normative ci sono, ma senza risorse e senza adeguate sanzioni non è possibile renderle efficaci».
Dati allarmanti
D’Urso sarebbe morto poiché colpito alla testa da una sponda del camion. I sindacati fanno notare anche che «si tratta purtroppo del primo infortunio mortale in ambito lavorativo nella provincia di Modena di quest’anno, provincia che, rispetto alle altre dell’Emilia-Romagna, è tra le prime a registrare un aumento di infortuni mortali nel 2023 rispetto al 2022, secondo i dati provvisori dell’Inail».
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