La transizione ecologica in Sicilia presenta contraddizioni, come nel caso del polo petrolchimico siracusano. Gli abitanti della Sicilia, tuttavia, sembrano essere più consapevoli della crisi climatica rispetto al resto del Sud Italia. Uno studio ha dimostrato che gli elettori e i politici di destra prestano meno attenzione alla questione. Per invertire questa tendenza, è necessario agire su tre fronti: il legislatore deve intervenire, le imprese devono assumere una maggiore responsabilità sfruttando i fondi europei e le scuole devono svolgere un ruolo di orientamento verso la transizione ecologica. L’alimentazione è strettamente legata alla crisi climatica e dev’essere rivista come primo elemento della transizione ecologica. Gli allevamenti intensivi sono responsabili di gran parte delle emissioni di gas e dell’utilizzo dei terreni, e la produzione di cibo deve diventare più sostenibile. Inoltre, la fame e l’obesità sono problemi mondiali legati al consumo sregolato di cibo. La produzione alimentare non sostenibile contribuisce alla perdita della biodiversità e all’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo. La riduzione del consumo di carne e latticini è fondamentale per ridurre le emissioni. Infine, gli allevamenti intensivi devono essere trasformati in sistemi rispettosi del benessere animale e del suolo. Nonostante i progressi in alcuni paesi, l’Italia procede lentamente nella transizione ecologica.
Transizione ecologica, non stiamo facendo abbastanza
Tutte le Notizie
Catania GN