Tragedia in via Ausonia: l’addio al docente caduto dal balcone
Dolore all’Università di Palermo per la morte del docente caduto dal balcone insieme al figlio di quattro anni. Dopo la tragedia avvenuta in via Ausonia la vigilia di Natale, il dipartimento di Ingegneria ha condiviso sui social un messaggio per ricordare il trentottene.
Lutto nell’ambiente accademico
«Esprimiamo il più sentito e profondo cordoglio stringendoci attorno alla famiglia del professore associato nel settore «Tecnica delle Costruzioni» per la sua prematura scomparsa – scrive il direttore del dipartimento, Antonino Valenza -. Lascia un vuoto incolmabile: oltre a essere un giovane professore di grande valore, dotato di eccellenti capacità nella ricerca e nella didattica, è sempre stato una persona brillante, capace di guidare con entusiasmo i giovani dottorandi e di condurre con successo le sue attività di ricerca. Si è sempre distinto per i modi gentili, per il garbo e per la propositività. Nei laboratori, nei team di ricerca, nei corsi di laurea dove ha insegnato e soprattutto all’interno del nostro settore è sempre stato molto apprezzato e aveva la qualità di farsi voler bene da tutti.
Una carriera brillante
Il trentottenne aveva già raggiunto importanti traguardi e aveva una grande carriera universitaria davanti a sé: «L’ha condotta in tempi molto rapidi – si legge – avendo anche già conseguito l’abilitazione a professore ordinario. Laureatosi con lode in Ingegneria delle Costruzioni Edilizie nel 2008, dottore di ricerca in Ingegneria delle Strutture nel 2012, subito dopo il conseguimento del dottorato ha vinto una posizione di collaboratore di ricerca a progetto presso l’Università Kore di Enna; nel 2015 ha vinto il concorso di Ricercatore di tipo “A” presto l’Università di Palermo, nel 2018 è poi divenuto Ricercatore di tipo “B” e nel 2021 si è guadagnato la promozione a professore associato. Nei corsi di laurea in cui ha insegnato, nel collegio dei docenti del dottorato a cui afferiva, nei gruppi di ricerca a cui partecipava, è stato sempre molto attivo e molto apprezzato per le sue doti umane, oltre che di brillante ricercatore e docente».
Il futuro del figlio
Nei giorni scorsi anche un parente ha condiviso sui social un post molto toccante: «Stavamo per vederci tutti insieme per festeggiare il Natale, come facevamo ogni anno. Un giorno il tuo bambino saprà che il suo papà era un eroe», ha scritto. Il piccolo è ancora ricoverato all’ospedale Di Cristina e ha chiesto più volte del suo papà. Nei giorni scorsi ha lasciato la rianimazione per essere trasferito in un reparto di degenza.
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