Taxi provincia-Palermo: metropoli dice “no” alla liberalizzazione

La Città metropolitana ha preso una decisione importante riguardo al regolamento taxi, non recependo il parere dell’Autorità di regolazione dei trasporti (Art) che avrebbe aperto le porte ai tassisti con licenza rilasciata dai comuni dell’area metropolitana.

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La norma attualmente in vigore prevede che il prelevamento dell’utente debba avvenire esclusivamente con partenza dal territorio del comune che ha rilasciato la licenza taxi o l’autorizzazione di noleggio con conducente per le destinazioni oltre il limite comunale o comprensoriale. La Città metropolitana non allineerà lo schema di regolamento al parere dell’Art, che si è espresso per consentire ai titolari di licenza rilasciata da uno dei comuni dell’area metropolitana di svolgere il servizio in tutta l’area in esame, eliminando la necessità di accordi sottoscritti dai sindaci dei comuni interessati.

La stessa Città metropolitana aveva chiamato in causa l’Art dopo il ricorso al Tar dei tassisti di Monreale. Ora, con lo schema di regolamento pronto per essere pubblicato, la Città metropolitana non terrà conto del parere dell’Art, assecondando così le istanze dei tassisti palermitani, già sul piede di guerra.

Resta aperta la possibilità per il Comune di aumentare fino al 20% le licenze per far fronte alla crescente domanda, secondo il decreto Asset. A Palermo potrebbero essere concesse circa 70 licenze in più rispetto alle attuali 360. I tassisti lamentano però la mancanza di parcheggi autorizzati e un abusivismo dilagante. Ottavio Zacco, presidente della commissione consiliare Attività produttive, interviene sul regolamento della Città metropolitana, prossimo alla pubblicazione, sottolineando l’importanza di tenere in considerazione le istanze della categoria dei tassisti e di evitare problemi sociali e di concorrenza sleale.