L’operazione risparmio: accorpamento di scuole a Palermo e provincia
La raccolta firme
Parte la raccolta firme di alunni e genitori e si torna a parlare dell’operazione tagli nelle scuole del palermitano. I toni sono allarmistici, ma più che di vere e proprie chiusure si tratta di accorpamenti. Gli istituti si chiameranno in modo diverso ma le strutture rimarranno le stesse, a saltare saranno presidi e direzioni didattiche.
Come cambiano le scuole a Palermo
Le scuole che verranno accorpate ad altre sono otto in città e nove in provincia, novantadue in tutta la Sicilia. Formeranno un unico “comprensivo” la media Cesareo e la direzione didattica “Salgari”. Mentre i due plessi della media Borgese, verranno affidati rispettivamente alla direzione didattica “Alessandra Siragusa” e a quella di Partanna Mondello. Anche la direzione didattica del De Gasperi ha i giorni contati. La sede centrale verrà affidata alla scuola media “Pecoraro”, mentre il plesso “Collodi” formerà una mega-scuola con il “Monti Iblei” e la media “Vittorio Emanuele Orlando”.
I tagli in provincia
La stessa sorte avranno alcune scuole della provincia. I comuni di Capaci, Casteldaccia, Terrasini, Termini Imerese, Misilmeri e Belmonte Mezzagno, perderanno un’istituzione scolastica a testa per effetto degli accorpamenti.
Obiettivo risparmio
Otto sforbiciate in città e nove in provincia per contribuire al risanamento dei conti pubblici. Il presidente del Consiglio scolastico provinciale Toti Cecala, mente del piano di dimensionamento, è soddisfatto, ma alunni e genitori non ci stanno. Parte la petizione su change.org che ha raccolto quasi tremila firme in due giorni.
L’appello di alunni e genitori
«Il piano di dimensionamento scolastico voluto dal governo Meloni e dal ministro Valditara – si legge nella nota – sta devastando interi territori, perpetrando tagli pesantissimi che avranno come unico effetto quello di disgregare comunità scolastiche consolidate, ridurre l’organico dei lavoratori della scuola e dare il colpo definitivo al diritto allo studio in questo paese. Non possiamo accettare passivamente quello che sta accadendo, dobbiamo dimostrare che tutte le comunità scolastiche di questa provincia sono unite per dire: no al dimensionamento scolastico».
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– le strutture rimarranno le stesse
– otto in città e nove in provincia
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