Vittorio Sgarbi a processo per diffamazione aggravata
Il noto critico d’arte Vittorio Sgarbi è attualmente a processo a Enna per diffamazione aggravata su denuncia presentata nel 2017 dall’allora Sovrintendente ai Beni culturali di Roma, Francesco Prosperetti. La vicenda ha visto un’ulteriore evoluzione con il Tribunale monocratico che ha trasmesso gli atti alla Corte di Cassazione e aggiornato il processo al prossimo 15 maggio, in seguito alla richiesta di incompetenza territoriale avanzata dai difensori del critico d’arte.
Le dichiarazioni contestate
Al centro del procedimento ci sono le dichiarazioni rilasciate da Sgarbi al quotidiano QN Nazionale – Carlino – Giorno sulla morte di un turista spagnolo nella Basilica Santa Maria Maggiore di Roma. Il critico d’arte aveva affermato che il ministro ai Beni culturali avrebbe dovuto provvedere a un intervento di massima urgenza, accusando il Sovrintendente di essere infedele e traditore.
L’iter giudiziario e le contestazioni della difesa
L’iter giudiziario del procedimento ha avuto luogo in diverse sedi, con la querela iniziale presentata a Roma che è stata successivamente trasferita a Bologna, sede del quotidiano citato. La difesa di Sgarbi ha contestato l’incompetenza territoriale a Enna, sostenendo che il caso sia radicato a Roma. I suoi avvocati hanno quindi chiesto al Tribunale di dichiarare tale incompetenza o di rimettere la questione alla Corte di Cassazione.
Attese per la decisione della Corte di Cassazione
L’attesa è ora per la decisione della Corte di Cassazione, la cui pronuncia è attesa entro il prossimo maggio. Si tratta di un caso che ha destato notevole interesse e che ha coinvolto anche il dibattito pubblico sulle responsabilità legate alla tutela dei beni culturali e sull’uso delle dichiarazioni pubbliche da parte di personaggi noti.
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