Durante gli anni Novanta, il termine “locco” veniva usato per indicare una persona stupida e avventata, ma in fondo buona. Giovanni, soprannominato “u sogghiu”, era il membro della comitiva di ragazzi che incuteva timore a tutti per la sua forza sovraumana. Un giorno, mentre scavalcava un muro, si trovò faccia a faccia con un cane da guardia, ma riuscì ad evitare l’aggressione saltando indietro con grande agilità. Questa dimostrazione di coraggio valse a Giovanni il soprannome di “locco”. Il termine “locco” deriva dalla parola “alloca”, che significa “pappagallo” e si riferisce alla presunta somiglianza tra gli occhi grandi del volatile e la presunta sciocchezza delle persone che vengono chiamate “locco”. Tuttavia, ci sono anche altre ipotesi sull’origine del termine, tra cui una derivante dall’arabo e una legata alla dominazione spagnola. In ogni caso, il “locco” è considerato una persona un po’ tonta e ignorante, ma anche inoffensiva e buona.
Se a Palermo ti dicono “pezzu i luocco” non ti offendere: l’origine di questo modo di dire
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