La Procura di Agrigento aveva convalidato il fermo per pirateria nei confronti del comandante di un motopesca tunisino e dei membri dell’equipaggio che avevano rubato il motore di un barchino con a bordo 40 migranti. La Corte di Cassazione ha confermato la decisione del tribunale del Riesame di Palermo, qualificando l’azione come pirateria e non come estorsione. Il caso risale a luglio scorso, quando i marinai minacciarono i migranti con coltelli e si fecero consegnare denaro e cellulari in cambio di traino verso Lampedusa. Il gip di Agrigento riconobbe l’attività di pirateria nella sottrazione del motore.
“Rubarono motore a barca e cellulari ai migranti”, anche per la Cassazione fu pirateria – GrandangoloAgrigento
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